Due milioni di elettori, eh? E tutti puntati sull’affluenza, come se fosse il nuovo sport nazionale. I politici e gli analisti, increduli come sempre, si sono interrogati su quanto il caldo primaverile e la disaffezione verso il voto avrebbero potuto influenzare le Amministrative. La risposta, almeno dopo il primo giorno di Comunali, è un bel grigiastro: un calo, ma nulla di catastrofico. Alle 23 di ieri, con ancora qualche seggio in bilico, il dato si attesta sul 43,85%. Un passo indietro rispetto al 49,52% delle elezioni precedenti, ma chi se ne frega, giusto?
Il test del primo turno delle Comunali è visto come l’antipasto di cinque referendum che si terranno a breve, giusto per mantenere alta la suspence. Del resto, il trend negativo era già palpabile a mezzogiorno: nei 117 comuni a statuto ordinario (con 9 comuni della Sicilia compresi, non sia mai) solo il 13,55% degli aventi diritto si era avventurato alle urne. Due punti in meno rispetto alla tornata precedente, dove l’affluenza si fermava al 15,54%. Un vero e proprio trionfo, insomma!
Analizzando i capoluoghi, la situazione è ancora più esilarante: a Genova la partecipazione è calata al 39,21% rispetto al 44,21% delle precedenti Comunali; Taranto si ferma al 42,57% contro il 52,21% (ma allora si votò in un solo giorno, chissà se questo ha avuto un peso). Matera si salva con un 50,17% rispetto al 53,41% di cinque anni fa, mentre Ravenna tocca il fondo con un 37,92%, giù dal 41,40% delle ultime Comunali. Non è che stiamo parlando di mete ambite, eh?
Le regioni più in forma per quanto riguarda il calo dell’affluenza? Piedmont e Calabria, che evidentemente stanno seguendo il trend alla lettera. Ma c’è ancora tempo per un bilancio definitivo: le urne rimarranno aperte anche oggi fino alle 15, e poi sarà un autentico “spoglio di giochi”. Trentuno i comuni con oltre 15.000 abitanti in lizza per un eventuale ballottaggio, previsto per l’8 e 9 giugno, nel caso in cui nessun candidato sindaco raggiunga la maggioranza assoluta al primo turno. E chi lo sa, magari la partecipazione aumenterà, o forse no. Chi si fida di questi dati, dopo tutto?
Chiaramente non manca chi, come l’ex sindaco di Genova e attuale governatore della Liguria per il centrodestra, Marco Bucci, ha lanciato un accorato appello: «Ho appena votato, in pochi minuti ho fatto una scelta che varrà per i prossimi anni», scrive sui social, mentre il mondo gli brinda. «Oggi si decide il futuro di Genova, la nostra città. Non lasciate che a sceglierlo siano gli altri per voi. Andare a votare è un gesto semplice, ma che conta tantissimo», prosegue, quasi a convincersi da solo.
Tra gli episodi che rendono questa giornata memorabile, non può mancare il giallo di Scalea (Cosenza). I carabinieri sono in fibrillazione a causa della scomparsa e del successivo ritrovamento di due schede e un timbro: tutto in possesso di una persona addetta alle operazioni di voto. Trovato in una borsa, il materiale faceva compagnia al timbro, che si trovava comodamente a casa sua. E il componente del seggio, evidentemente una persona distratta, si è giustificato dicendo di aver portato il timbro a casa per distrazione. Un bel modo per eccellere nella distrazione, non c’è che dire.


