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Beppe Grillo si prepara a riemergere in tv: il documentario svela quanto sia profonda la frattura con Giuseppe Conte

25 Maggio 2025
Beppe Grillo si prepara a riemergere in tv: il documentario svela quanto sia profonda la frattura con Giuseppe Conte

Che fine ha fatto Beppe Grillo? Lo avevamo lasciato sullo sfondo del Movimento 5 Stelle, con un post che citava in modo quasi poetico il finale di The Truman Show: «Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte». E lui, l’ex garante, cacciato a colpi di clic dalla sua amata creatura, è pronto a riemergere, sembra, dallo schermo televisivo.

«Inabissato», «sparito dai radar», «nessuna notizia» sono i commenti di tanti ferventi movimentisti che sperano in un suo ritorno glorioso, magari per riprendersi il simbolo del M5S, quel logo iconico con le cinque stelle che, giusto per ricordarlo, è registrato a suo nome. Grillo, a voler essere onesti, ha fatto un bel po’ di pensieri oscuri su come riappropriarsi di ciò che è suo di diritto! Meglio nota come vendetta, o come dicono i più puristi del movimento, «ha accarezzato l’idea di riprendersi ciò che gli appartiene».

La delusione era palpabile a dicembre. Gli attivisti, invitati a esprimere un parere sul ruolo del garante, hanno applaudito il Giuseppe Conte mentre veniva celebrata la sua partenza. Ma chi l’avrebbe mai detto che la nuova era contiana avrebbe allontanato i valori fondanti del movimento? Un vero tradimento, secondo Grillo, che ha visto “big” da lui protetti abbandonare la nave. Un cambiamento che ha lasciato diverse cicatrici.

Il contenzioso sulla proprietà del logo, inizialmente visto come un semplice scambio di opinioni, si sarebbe trasformato in una battaglia legale. Ma a Grillo la cosa non va a genio, pare. Troppi dubbi sulla gestione della situazione, sull’immagine del movimento e sui costi legali da sostenere. Da qui, la saggia decisione di congelare l’idea… almeno per il momento. Non si tratta di un dietrofront, ma piuttosto di uno stallo, visto che all’ex guru stellato era stata offerta l’opportunità di rimanere un attore in questo dramma politico.

Suggerire di avviare una causa prima che la Costituente voti è un’idea brillante, non trovi? A quanto pare, la strada è ancora aperta e chissà, potrebbero persino arrivare delle sorprese, come il sostegno economico per l’ex leader di tanti stellati ora messi all’angolo da Conte. Un vero paradigma di come si possa rimanere in superficie e sguazzare nella confusione altrui.

Oggi, come sei mesi fa, Grillo sembra scegliere la via dell’attesa. I suoi seguaci giurano che si è «distaccato dalla politica» – una frase che fa tanto “ho chiuso la porta ma tengo la finestra aperta”. C’è chi lo immagina già pronto per le sue lunghe nuotate estive, immerso in prodotti per il diving, mentre altri giurano che si alterna tra Genova, dove si vota, e il suo buen retiro a Marina di Bibbona. Nel frattempo, sul suo blog, sembra sia tornato a berciare le sue solite vecchie battaglie, come il reddito universale, il lavoro e l’ambiente. Perché, si sa, l’eco di una lotta passata riecheggia sempre.

E come se non bastasse, l’ultima stoccata? Qualche giorno fa ha tirato fuori dal cilindro la proposta di ridurre l’orario di lavoro. «Quando nel 2011 lanciai la proposta delle 20 ore settimanali retribuite sembrava una provocazione», ha twittato il fondatore del Movimento. E prosegue: «Nel 2050, lavorare 20 ore a settimana potrebbe non solo essere possibile, ma necessario». Ah, il futuro, quel misterioso luogo dove tutto è sempre più facile, e soprattutto, dove Grillo è già un passo avanti!

Ma non è tutto. Il blog non è l’unico megafono che sta esplorando il nostro caro Grillo. Pare stia preparando un docufilm nel quale potrà finalmente mischiare temi a lui cari e il suo profondo lato personale. Secondo alcuni, il progetto è già in fase di realizzazione, e lui lo sta seguendo con grande entusiasmo. «Beppe si è isolato, ha scelto questa strada, ma è e resta inarrestabile», è la sentenza di chi lo conosce bene. E alla fine, quando sarà il momento giusto, si farà sentire e dirà quel che deve dire. Temiamo potrebbe essere qualcosa di epico… o forse solo un’altra esibizione inconcludente.

In sintesi, Grillo, tra un tuffo e un atto teatrale, ha messo la politica in freezer. Da uomo di spettacolo, si riserva la scena per il gran finale, che chissà, potrebbe non svolgersi nelle aule di un tribunale, ma ben piuttosto sul piccolo schermo, dove i veri drammi si consumano e dove, si sa, è tutto una questione di audience.

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