Il 25 e 26 maggio, finalmente, si vota: ecco dove 126 Comuni si preparano a fare il grande salto nelle amministrative!

Il 25 e 26 maggio, finalmente, si vota: ecco dove 126 Comuni si preparano a fare il grande salto nelle amministrative!

Finalmente è arrivato quel momento tanto atteso: l’elezione diretta del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali. Sorpresa! Si svolgerà in ben 117 comuni dall’Alto Piemonte alla Sicilia. Il secondo turno? Naturalmente, parte il 8 e 9 giugno; chi non ama l’assoluta gioia di ripetere la festa solo una settimana dopo?

Domenica 25 e lunedì 26 maggio, i cittadini delle regioni a statuto ordinario si riuniranno per il loro annuale appuntamento con le urne. Certo, perchè non aggiungere un tocco di eccitazione al dì festivo con la possibilità di dover tornare al seggio una seconda volta per il ballottaggio? Ma chi ha bisogno di ferie quando puoi goderti il dramma elettorale?

I seggi saranno aperti – e che sorpresa! – dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Perché, ovviamente, la tua settimana lavorativa non è già abbastanza stressante? Che bello rimanere in fila per ore per esprimere il tuo diritto di voto!

Comuni in Piemonte al voto

In Piedmont, ecco la lista dei nobili comuni pronti per la lotta: Malvicino in provincia di Alessandria, Morozzo, Saliceto e Sanfront in provincia di Cuneo, Cafasse e Cascinetta d’Ivrea in provincia di Torino, tutti in cerca di un sindaco che possa salvare la loro insignificante esistenza.

Comuni in Lombardia al voto

La Lombardia si fa bella con una lista di comuni come Calcinate, Canonica d’Adda e Castione della Presolana. Per non parlare di Robecchetto con Induno e Rozzano, che sicuramente non vedono l’ora di avere nuove facce in municipio. Che dire, il clima politico è così elettrizzante che sembra quasi di essere a una festa di gala!

Comuni in Veneto al voto

E poi, non possiamo dimenticare il Veneto, dove comuni come San Nicolò di Comelico e Borso del Grappa si preparano alla competizione. Sarà affascinante vedere chi emergerà vincitore in questa battaglia all’ultimo voto!

Un’analisi approfondita delle meraviglie italiane: chi non ama perder tempo a parlare di comuni che voteranno? Ah, l’Italia, patria delle elezioni locali, dove ogni anno ci si dimentica completamente delle promesse fatte l’anno precedente. Una vera tradizione, non trovate?

Iniziamo con la Liguria, dove le città sono così piccole che il voto diventa più una festa paesana che una competizione seria. Il bello è che ogni comune sembra pensare di avere l’importanza di un Campidoglio, ma in realtà, facciamo fatica a distinguerli più di tanto.

E Emilia Romagna? Qui si vota come se fosse un appuntamento in famiglia, ma le discussioni sui candidati sono sempre le stesse: chi ci porta il tortellino tradizionale per festeggiare la vittoria? Anche perché, si sa, la politica locale è solo una scusa per rispolverare le ricette regionali.

Nell’Umbria, immaginate il fervore elettorale! Non è che ci sia molto altro da fare, dopo tutto. Una bella corsa per il voto e poi tutti a casa a mangiare i prodotti tipici, perché quando si esauriscono le conversazioni sulle urne, rimanere affamati è semplicemente inaccettabile.

Passiamo alle Marche, dove i comuni al voto rappresentano una parte così piccola della regione che si potrebbe pensare che il vero potere si trovi a Ancona. Eppure, i candidati si affollano e si esibiscono come se fossero star del cinema, ma alla fine chi ricorderà il loro nome tra un anno?

Ah, e non dimentichiamo il Lazio. Qui si vota in una marea di comuni, tanto che ben pochi sanno esattamente chi votano e per cosa. È come assistere a una serie TV senza capire il contesto: ci sono personaggi poco chiari e trame che si intrecciano, ma il divertimento è assicurato.

Per non parlare dell’Abruzzo, un’altra tappa obbligata nel percorso elettorale. Qui, la percentuale di chi vota sembra dipendere più dalla disponibilità di cibo locale che dall’effettiva credenza nel sistema. Insomma, uno spuntino elettorale potrebbe essere la chiave della vittoria.

E in Campania? Un vero campionario di nomi lunghissimi e di comuni che si presentano come star in un reality show. Ogni candidatura è avvolta nell’epicità di un’epopea, ma, ammettiamolo, la vera star è sempre il cibo, punto.

Nella Puglia, il panorama non cambia di molto. I dibattiti politici si trasformano in allegre riunioni dove, alla fine, la piattaforma più popolare è quella del miglior pane di Altamura. E sì, il voto conta, ma chi può resistere a una buona focaccia?

In Basilicata, i comuni al voto sono così pochi che ci si potrebbe perdere in un abbraccio collettivo. Non ci sono abbastanza candidati per un torneo, ma ognuno sembra pensare di avere un’idea geniale che cambierà il mondo. Riconoscere questo come un piccolo trucco pubblicitario è un altro paio di maniche.

Infine, la Calabria e la Sicilia, dove il voto funge da vero e proprio spettacolo. Chi vincerà? La risposta è tanto scontata quanto divertente, perché in fondo, il voto è solo un altro modo per dire “guardate quanto siamo bravi a organizzare feste”. Peccato che per il resto dell’anno si continui a lottare con problemi che nessuna elezione cambierà.

Non vi è niente di più affascinante del mondo della politica, vero? È davvero un sito di giostre, dove chi è al potere si diverte a cambiare le regole mentre gli altri si dimenano cercando di rimanere in sella. Eppure, ci vengono proposte newsletter, come “Diario Politico”, che ci promettono di tenerci aggiornati su un argomento così frizzante come le strategie dei politici. Sorprendente, non credete?

La verità è che queste newsletter, dedicate esclusivamente agli abbonati del Corriere della Sera, escono due volte a settimana alle 12, come se questo fosse il momento ideale per ricevere la dose di intrattenimento politico mentre si sorseggia un caffè. Ma chi ha davvero il tempo di leggere le ultime nefandezze della politica quando il mondo esterno è così pieno di disastri da affrontare?

Si, basta un semplice clic e voilà, la vostra inbox sarà bellamente bombardata da questa straordinaria opera di narrazione politica. Non vedete l’ora di iniziare? Infondo, chi non ama godersi qualche notizia del giorno, quando ogni notizia sembra più una barzelletta che un resoconto serio?

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