Lombardia al voto: un sindaco di opposizione e quorum inafferrabili, le assurdità di un’elezione che sa di già visto

Lombardia al voto: un sindaco di opposizione e quorum inafferrabili, le assurdità di un’elezione che sa di già visto

Chiamati alle urne 187 mila elettori lombardi. Davvero una grande occasione, se non fosse che in nessuno dei 18 Comuni coinvolti il sindaco sia riuscito a terminare il proprio mandato. A Desio, per esempio, il sindaco si è appena ritrovato nella minoranza di Forza Italia; a Saronno, maggioranza e opposizione sono riuscite a raggiungere uno straordinario pareggio, mentre a Binago l’unico candidato ha pensato bene di non raggiungere nemmeno il quorum del 40%.

A Saronno, i cambi di casacca e la decisione della presidente del consiglio comunale di astenersi dalle votazioni hanno creato un vero capolavoro di immobilismo: maggioranza e opposizione alla pari. Un risultato sorprendente, se consideriamo che, per ben due volte, si è andati a vuoto con la votazione del bilancio. A Desio, l’anno scorso, il sindaco Simone Gargiulo, eletto con la civica «Per Desio» e a capo di una maggioranza di centrodestra, ha deciso che fosse più divertente passare a Forza Italia. Peccato che a Desio, quel partito fosse in opposizione. Bravo! Una mossa che ha inevitabilmente diviso il consiglio, costringendo a un balletto di assenze, con alcuni consiglieri di maggioranza che si sottraevano e l’opposizione che usciva per far saltare il numero legale.

Dalla Brianza al Milanese, la situazione è altrettanto esilarante: a Opera, nell’aprile 2024, la maggioranza di centrosinistra, scelta nel 2021 dopo l’arresto per corruzione dell’ex sindaco Antonino Nucera, ha deciso di trasformarsi in un’opera teatrale. Tre consiglieri hanno rifiutato le deleghe di assessori e creato un gruppo indipendente. Una crisi dopo l’altra, eppure, con risultati sorprendentemente simili: amministrazioni che sembrano aver raggiunto un capolinea anticipato.

Mentre in gran parte d’Italia i cittadini si preparano a votare per i referendum l’8 e 9 giugno, in 18 comuni della Lombardia, tra cui quattro città come Rozzano, Desio, Cernusco sul Naviglio e Saronno, si andrà al seggio già sabato 25 e domenica 26 maggio per eleggere un sindaco. Ma attenzione, non si tratta affatto di un normale avvicendamento, visto che in nessun caso la scadenza avviene per motivi naturali. Siamo davanti a crisi politiche e situazioni tanto bizzarre quanto inusuali.

A San Felice del Benaco, nel Bresciano, si è… beh, chissà cosa avrà da offrirci. Chissà se anche qui ci sarà un clamoroso colpo di scena o se una semplice amministrazione ordinaria potrà finalmente portare un po’ di stabilità. Non sarebbe troppo chiedere, vero?

La legge Severino colpisce ancora, e la sindaca Lorenza Baccolo è il prossimo bersaglio di questa assurda commedia. L’incompatibilità è emersa con la rapidità di un colpo di scena in un brutto film, proprio mentre la nuova prima cittadina stava ancora festeggiando la sua elezione. Non sorprende quindi che a San Daniele Po e Binago abbiano dovuto annullare le elezioni per mancanza di candidati. A San Daniele, un silenzio imbarazzante ha accolto l’idea di candidarsi, mentre a Binago un solo candidato ha avuto l’ardire di presentarsi, senza però raggiungere nemmeno il quorum. Ma non temete! Quest’anno quelli di Binago hanno deciso di alzare il tiro e sfidare il destino con ben tre candidati.

È pur vero che in alcuni comuni come Rozzano o Cernusco, la situazione è un tantino più tragica, visto che i sindaci si sono “dileguati” come fossero fantasmi. I 187 mila elettori in Lombardia stanno per essere chiamati a far sentire la loro voce, e quali grandi scelte dovranno affrontare! Diciotto “poltrone” da occupare e cinquantasette candidati sindaci, tutti sostenuti da ben 89 partiti e liste civiche. E indovinate un po’? Solo sedici sono le donne destinate a competere per quella tanto ambita fascia tricolore. Si direbbe una vera parità, no?

Il clamore è tutto per le città. A Rozzano, per esempio, il ballottaggio è un lontano miraggio. Mattia Ferretti, in un’affascinante somiglianza con il padre Gianni, si presenta alla guida del centrodestra, mentre Leone Antonio Missi, del Pd, ha il sostegno di Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra. Un vero sogno da realizzare, non è vero?

A Saronno, il centrosinistra pare piuttosto sconquassato: il Pd concorre con due civiche sotto la guida di Ilaria Pagani, mentre l’ex sindaco uscente Augusto Airoldi tenta di rifarsi con due civiche di supporto. Rienzo Azzi è il valoroso alfiere del centrodestra, ma non ci dimentichiamo di Novella Ciceroni, che corre con due civiche. E a Desio, il comune più grande del lotto con 41.600 abitanti, il centrodestra decide di ricompattarsi attorno all’ex vicesindaco Andrea Villa. Naturalmente, Carlo Moscatelli ci prova nuovamente, insieme a candidati come Alessio Alberti e Maria Angela Piumatti, che si pavoneggia con il sostegno di Movimento 5 Stelle e Sinistra per Desio.

A Cernusco sul Naviglio, il Pd e Alleanza Verdi Sinistra spingono la candidatura di Paola Colombo, mentre i 5 Stelle e Sinistra per Cernusco puntano su Valentina Tedesco. Il centrodestra, dal canto suo, scommette su Claudio Mereghetti, mentre Danilo Radaelli è il paladino di Adesso e Vivere Cernusco. E chi non ha sentito parlare del fenomeno delle “liste civetta”? A Calvignano, ci sono ben nove liste per soli 107 elettori! Ma attenzione: solo due candidati hanno una minima esperienza politica in questo microcosmo, il resto è un cast di sconosciuti.

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