In casi come quello di oggi e domani, nei quali si torna alle urne per eleggere i sindaci e i consigli comunali (seggi aperti dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15), si parla sempre di un test elettorale significativo, giusto per dare a tutti un’illusione di partecipazione al rinnovamento delle amministrazioni civiche. Ma siete pronti? Perché in Campania, quindici comuni si sono impegnati in questa tornata elettorale, e ben sette di essi hanno più di 15 mila abitanti. Scommettiamo che ci sono alcuni che faranno notizia, come se l’affluenza ai seggi fosse un fatto sorprendente, anziché un’abitudine più che consolidata.
C’è da dire che si vota nella terza città della Campania, Giugliano (con oltre 124 mila residenti), ma anche a Nola, la città del sindaco di Napoli e presidente Anci Gaetano Manfredi. Certo, non poteva mancare Capaccio-Paestum, un comune che sta recuperando da una grave crisi in seguito all’arresto del suo ex sindaco, Franco Alfieri, che ha fatto da eccellente coordinatore della segreteria del presidente della Regione Vincenzo De Luca. Saranno 244.129 gli elettori a essere “chiamati” al voto. Così, si dividono tra 5 comuni in provincia di Napoli (Giugliano, Casavatore, Marigliano, Nola, Volla), uno in provincia di Salerno (Capaccio-Paestum) e uno in provincia di Caserta (Lusciano). Insomma, il campionato elettorale è aperto!
Ma torniamo a Giugliano in Campania, dove l’incognita sul risultato è così alta che sembra quasi una scommessa più che un’elezione. Infatti, la commissione di accesso potrebbe, in un colpo solo, invalidare il voto, come un colpo di scena in un brutto film. E parliamo di due inchieste giudiziarie che hanno coinvolto due ex sindaci, un ex assessore e alcuni consiglieri comunali. E chi non ama una buona soap opera? Non dimentichiamo poi le dimissioni di 19 consiglieri, che hanno causato lo scioglimento anticipato dell’amministrazione guidata dal Nicola Pirozzi del Pd. E ora, gli sfidanti si preparano a battagliare per la carica di primo cittadino, con Diego D’Alterio, capogruppo uscente del Pd, per il centrosinistra, Giovanni Pianese, che è già salito in cattedra in passato, per il centrodestra, e Salvatore Pezzella dei 5 Stelle, nonostante il Movimento abbia saggiamente deciso di non presentare una lista propria. È quasi come se fossero in competizione per il premio della confusione!
Attenzione puntata anche su Capaccio-Paestum, nel Cilento, un luogo di interesse per molti aspetti politici. Chi non ricorda il lungo dominio elettorale di Franco Alfieri, il trailblazer del presidente della Regione? Ora è coinvolto in una trama giudiziaria che ha spinto la commissione di accesso a mettere il naso negli affari comunali. Ma non temete, ci sono ben tre sfidanti pronti a calcare il palcoscenico, e il clima è teso come una corda di violino. Da una parte, troviamo Gaetano Paolino, l’ex presidente dell’Ordine degli avvocati salernitani, di centrosinistra, e dall’altra, i concorrenti del centrodestra: Simona Corradino, avvocatessa, e Carmine Caramante, giornalista, che all’inizio aveva deciso di schierarsi proprio con la Corradino. Un bel mazzo di sfide, non credete?
Poi c’è Nola, un altro labirinto politico da non sottovalutare. E sì, perché è la città del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e del fratello Massimiliano, consigliere regionale del Partito Democratico. Qui le aspettative del sindaco sulle esperienze partenopee, con il suo tanto amato “campo largo”, sono andate direttamente a farsi benedire! Ma chi se ne frega se non c’è un candidato sindaco di centrosinistra unito! Ah, e non dimentichiamo che le elezioni anticipate sono state innescate dalle dimissioni del sindaco, Carlo Bonauro, magistrato, lo scorso ottobre. E adesso? Quattro gladiatori in arena: Maurizio Barbato di Fratelli d’Italia, Andrea Ruggiero delle liste civiche di sinistra, Agostino Ruggiero con una lista socialista e Antonio Ciniglio di un’altra lista civica. Buona fortuna!
Passiamo a Marigliano, dove le dimissioni dei consiglieri hanno rimesso il dito nella piaga, tornando alle urne. Qui il centrodestra scende in campo con l’ex parlamentare di Forza Italia e Azione, Paolo Russo, che ha ricoperto la carica di presidente della commissione Agricoltura della Camera. Il suo principale rivale? Gaetano Bocchino del Partito Democratico, responsabile degli enti locali nell’area metropolitana. E infine, non poteva mancare Ciro Panariello, alla guida di una lista civica. Un intrigante mix di candidati, non c’è che dire.
Ma il grande circo delle elezioni non finisce qui. Abbiamo anche Volla, Casavatore, e Lusciano, dove si scaldano i motori per le elezioni. A Volla si presentano ben sei candidati, mentre Casavatore e Lusciano hanno rispettivamente tre e quattro pretendenti a sindaco. Una vera e propria competizione da reality!
Arriviamo ora alle liste dei candidati per il congedo retribuito. A Senerchia, in Irpinia, come in altri piccoli comuni, è in atto il solito teatro delle liste fittizie, con ben diciotto liste concorrenti. Naturalmente, molte di queste sono piene di candidati delle forze dell’ordine, pronte per ottenere il congedo elettorale retribuito. Un fenomeno sempre più diffuso, che non è sfuggito né al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, né ai suoi agenti. E durante la presentazione del libro di un coraggioso giornalista a Avellino, il ministro ha messo in chiaro: “È una vicenda indecorosa e ho già avvisato il capo della polizia. Interventi normativi saranno necessari per stroncare queste pratiche e dare una regolamentazione più severa sulla partecipazione delle forze dell’ordine ai processi elettorali.” Che uomo di legge!
Riassumendo, gli altri comuni coinvolti nelle elezioni comprendono, tra gli altri, Chiusano di San Domenico, Rotondi e Senerchia in Irpinia; Sant’Angelo a Cupolo in provincia di Benevento; Lusciano e Pignatato Maggiore in provincia di Caserta; e non dimentichiamo Giugliano, Marigliano, Nola e Volla nella città metropolitana di Napoli. E per finire, Capaccio Paestum, Castelnuovo di Conza, Ispani e Sant’Angelo a Fasanella in provincia di Salerno. E non ci scordiamo che si vota a Castelnuovo di Conza dopo la scomparsa del …
Ah, Francesco Di Geronimo, un nome che rimarrà impresso nei cuori di pochi e nei registri della storia locale, si è spento a 79 anni, lasciando il posto a una battaglia fra candidati che, a dirla tutta, sembrano tutte meno che entusiasmanti. A Ispani, i pretendenti al trono sono Gianfranco Ionnito e Franco Fragomeno, mentre a Sant’Angelo a Fasanella il panorama è decisamente giovanile con il 24enne Bruno Tierno. Che dire? L’eterna gioventù sembra non risparmiare nemmeno i piccoli centri, purtroppo.
Rimanere nella clamorosa mediocrità di queste scelte è ormai diventata una tradizione. Il fatto che in una terra con così tante storie ed esperienze, le elezioni si riducano a una manciata di nomi noti, lascia a bocca aperta, ma non più di tanto. Davvero, se potessimo ricevere un centesimo per ogni volta che abbiamo sentito “nuovi volti” in politica, saremmo già ricchi.
È divertente nonostante tutto vedere come i candidati cercano di vendersi come portatori di innovazione e cambiamento. Ispani e Sant’Angelo a Fasanella sembrano destinati a una campagna elettorale dove la freschezza si mescola con la stantia esperienza del passato, come un vecchio vino servito in una bella bottiglia. E ci aspettiamo anche che sia una grande scossa per il cambiamento, vero?
Nel frattempo, come in ogni buona commedia che si rispetti, possiamo contare sul fatto che ci saranno battute infelici, promesse impossibili e, naturalmente, la solita girandola di compromessi. D’altronde, chi non vorrebbe assistere a un bel teatrino dove le speranze si intrecciano alle illusioni? Già, le elezioni, il nostro sport nazionale.



