Treviglio, caos totale e un’altra fuga di cervelli in Forza Italia

Treviglio, caos totale e un’altra fuga di cervelli in Forza Italia

Dopo soli due mesi dall’epico congresso, Treviglio ha deciso di fare le valigie, e non stiamo parlando di una gita fuori porta. Se la maggioranza del nuovo direttivo di Forza Italia se n’è andata, è chiaramente perché volevano una “linea” che fosse più simile a quella delle montagne russe: su e giù, ma mai in una direzione precisa. Ah, il segretario Paolo Colleoni, che emozione, vero? Rimasto con la miseria di due alleati, il figlio Elio e l’intramontabile Pinuccia Corazza, ha sicuramente festeggiato la lotta fratricida tra i suoi colleghi abbandonati.

Chi si è sfilato? Personaggi che non hanno certo un curriculum da poco, come Augusto Corsi (vicesegretario), Nicola Gosetti ed Ester Uggiosi. Dimissioni a pioggia, come le promesse politiche, anche dal coordinamento con Andrea Preziosi e Llalla Dritan. Ma d’altronde, cosa ci si può aspettare da un partito dove il disaccordo è diventato il nuovo sport nazionale?

Tutto è iniziato l’8 marzo, quando Colleoni è stato acclamato come un rockstar in un congresso dominato dalla corrente di Alessandro Sorte. Naturalmente, i giorni successivi hanno rivelato che, invece di festeggiare, i membri del partito stavano già cercando una via d’uscita: segno che in fondo, la felicità in politica è come un miraggio nel deserto.

Le difficoltà erano evidenti già all’interno del nuovo direttivo, dove leggende come Miriam Nembrini e Gianni De Carli hanno preso atto che restare a galla era più difficile che fare un puzzle con i pezzi sbagliati. E il povero Roberto Fabbrucci, un giornalista che ha osato esprimere una critica a 360°, si è ritrovato a dover combattere un’epica battaglia contro l’amministrazione comunale. La vera applicazione del motto “Non toccate i nostri diritti” è mai stata così ostentata!

Il segnale d’allerta era già scattato il 15 maggio, quando, con un silenzio tombale degno di un sipario che cala, è saltato il convegno sulla difesa europea. In contrasto, il raduno avvenuto due giorni dopo con Azzurro donna ha riscosso un notevole successo: segno che il dramma era chiaro e lampante. Difficile credere che la frustrazione non avesse raggiunto il suo apice con la lettera di dimissioni. Un’uscita dolceamara, ma sicuramente non la fine della lotta politica, poiché si sa, la politica è come un reality show: i colpi di scena non mancano mai!

All’orizzonte c’è il tentativo di rinascita dell’associazione «Treviglio porta est», che da semplice ente culturale si trasformerà in un’istruzione politica, aspirando a diventare una lista civica di centro per le elezioni comunali del 2027. Ma chi ci crede? Forse solo i fondatori con un bel po’ di nostalgia.

«Nel 1994, ho dato vita al primo circolo di Forza Italia nella Bassa», racconta Fabbrucci, che sembra voler unire il passato glorioso con un presente nebuloso. «Negli ultimi mesi, spinto da Gatti, che ha formato un nuovo gruppo, mi sono convinto che ci possa essere una rinascita per gli azzurri. Quando mi hanno chiesto di essere segretario, ho fantasticato su un futuro luminoso, ma poi ho rifiutato perché, si sa, la critica al centrodestra è più di un semplice hobby.»

Già, perché il neo-eletto Colleoni ha preso il suo ruolo e ha deciso di impersonare il diktat del segretario, chiudendo a qualsiasi dibattito, come un bravo monarca. La mancanza di dialogo è un colpo mortale per qualsiasi partito, ma chi si preoccupa di tali dettagli quando ci sono tessere da collezionare?

Gatti annuncia la sua partecipazione a questa nuova avventura con un tono di grande gravità: «È una scelta ponderata e dolorosa. Se solo i vertici sovracomunali ci avessero seguiti di più, non ci saremmo sentiti così abbandonati, con un paio di tessere in più e nessuna soluzione ai problemi della città. Ma si sa, i partiti sono bizantini nella loro struttura, incapaci di muoversi senza il beneplacito di un sistema antiquato.»

Adesso, questi coraggiosi pionieri della politica moderata intendono dare vita a un’area che dialoghi col centrodestra, come se questo non fosse già un campo di battaglia sature di contraddizioni. E tra le loro proposte brillano come stelle cadenti l’opposizione a iniziative come il parco nell’ex Cava Vailata e il raddoppio della fiera, mentre spingono per opere “essenziali” come una tangenziale. Perché, si sa, le tangenziali sono il futuro – e i problemi genuini dei cittadini? Beh, quelli possono anche aspettare.

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