Il governatore difende i suoi così detti «miracoli» nella sanità e nei trasporti e non si contiene: «A Roma c’è chi sembra voler mettere la Campania in vendita al migliore offerente sull’altare delle coalizioni politiche. Non lo permetteremo!» Che nobiltà, vero?
«Per fare carriera nel PD bisogna essere imbecilli». Tranchant come sempre, o forse anche di più, Vincenzo De Luca. Dopo aver definito Netanyahu «una bestia, un criminale», apre il fuoco sulla propria (lo è ancora?) formazione politica, accusandola di «iniziative propagandistiche in vista delle Regionali». E non si ferma qui, avverte: «Noi risponderemo punto per punto a tutte le idiozie che metteranno in giro. La politica politicante si interessa soltanto delle candidature». E ancora: «A Roma si vedono e aprono il banco lotto, qui da noi non funziona. Non perdete tempo. Faremo di tutto per non far tornare la Campania nella palude. Ci ho rimesso anni di vita per fare il mio dovere. Altri si sono accontentati di stare nelle istituzioni per le cerimonie. Scusate la rabbia e il disgusto».
Cosa vuole in effetti dire? De Luca desidera che il suo operato venga riconosciuto, lui lo chiama addirittura «miracoli», nel corso dei suoi due mandati che ormai volgono al termine. In primis si riferisce ai trasporti e alla sanità, due piaghe per molti, anche nel PD. «A Roma stanno facendo la distribuzione dei pani e dei pesci, una Regione a te, una a me, senza nemmeno pensarci. La miseria della politica di gente che non ha mai lavorato e non sa cosa sia la dignità». Non manca di snocciolare un lungo elenco delle ‘grandi opere’ nel settore dei trasporti. «Dovrebbero erigere un monumento alla Regione, anche qualche imbecille del PD che continua a sparare idiozie. All’inizio, l’Eav era commissariata, non pagava i debiti e tutti i cantieri erano fermi. Un lavoro immane».
Poi continua: «Dopo questo ‘miracolo’ siamo rimasti con una criticità: il servizio sulla Circumvesuviana. Anche qui possiamo parlare a testa alta con chiunque. Non era stato programmato nulla, nel 2018 abbiamo deciso di investire 500 milioni di euro per migliorare il sistema di controllo e acquistare 50 treni nuovi, ma con il Covid si è bloccato tutto». Allunga il discorso: «Dunque, vorrei chiedere a qualche imbecille: tu cosa proponi? Sul 90% del trasporto pubblico abbiamo un servizio eccellente! Riteniamo di aver fatto fino in fondo il nostro dovere e oltre. Se qualche scienziato ha soluzioni— ma dove le tiene?»
Speriamo tutti che finalmente si chiarisca il quadro, così ogni cittadino potrà rispondere a chi si permette di speculare senza avere il diritto di farlo. Davvero incredibile, lavorare in Campania è come una lotteria: ci sono persone che sembrano voler vendere la Campania al miglior offerente, il tutto in nome di qualche coalizione politica. Che miseria, davvero!
E così, anche per la sanità, il discorso non cambia. Ma certo, perché avremmo dovuto aspettarci qualcosa di diverso? Quello che chiama «puntualizzazioni tignose» sono, in realtà, minacce politiche mascherate. Ma l’atteso incontro con la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, non si è mai svolto. De Luca sembra avviarsi verso uno strappo che non promette niente di buono.
Da tempo, De Luca sta lavorando a una coalizione riformista, un Terzo Polo Campano, ma guarda caso, già Italia Viva è uscita dal gioco. E come se non bastasse, gira voce che potrebbe inserire i suoi uomini nelle liste del centrodestra. Un percorso, insomma, che sembra non avere ritorno. E mentre tutto ciò avviene, il tabù sui limiti dei mandati è finalmente caduto, permettendo a Roberto Fico di trovarsi sempre più in pole position.
Certo, la politica in Italia è un grande palcoscenico dove non si fanno altro che giochini e copioni già scritti. Chissà, magari un giorno il popolo si stuferà di assistere a questa tragicommedia. Ma fino ad allora, preparatevi a futuri “grandi cambiamenti”… sempre che non si tratti solo di cambiare le sedie attorno al tavolo.



