Il ritorno degli ex nomi di peso. Le nuove regole del codice etico, introdotte dal consiglio nazionale guidato da Giuseppe Conte dopo una nottata di discussioni, saranno sottoposte a voto online dai membri dei Cinque Stelle. Queste norme hanno un impatto quasi istantaneo sulla base e, soprattutto, su tanti volti noti che si trovano intrappolati nel limbo del tetto dei due mandati. Volti storici che ora possono tornare a mettersi in gioco.
L’ex presidente della Camera, Roberto Fico, sembra essere il primo pronto a scendere in campo alle Regionali in Campania, ma nel 2027 le liste per il Parlamento potrebbero ospitare diversi “grandi ritorni” nella politica stellata. Da Vito Crimi a Paola Taverna, da Stefano Buffagni a Alfonso Bonafede e Fabiana Dadone: tutti potenzialmente eleggibili grazie alla norma dello “stop and go”. Chi è stato in pausa per cinque anni potrebbe tentare una nuova avventura senza dover chiedere deroghe. E così, chi – dopo aver passato anni in Parlamento – decide di candidarsi come governatore o sindaco, avrà possibilità di farlo: due mandati in un’istituzione e poi la strada si apre in un’altra.
Lo “stop and go” e il “due più uno” sono le fondamenta di queste nuove regole sul terzo mandato, norme concepite per permettere al Movimento di mantenere delicati equilibri interni e di aumentare la competitività, specialmente a livello territoriale, nella speranza che i grandi nomi fungano da “ghirlanda” nelle preferenze degli elettori.
Ieri, la lunga riunione del consiglio nazionale, terminata oltre la mezzanotte, ha dato il via libera al pacchetto proposto da Conte. “Queste norme recepiscono quanto deliberato dalla Costituente, introducendo modifiche su scelte che ci hanno colpito, ma senza sfociare nel carrierismo politico. Non si potrà andare oltre il terzo mandato in Parlamento”, spiegano da Campo Marzio. Le nuove regole permettono al leader di evitarsi la ghigliottina dei mandati di fatto a tutti e cinque i suoi vice, ma la seduta di ieri ha vissuto momenti di stallo (con tanto di interruzione dei lavori e riconvocazione in serata) quando a metà…
Durante il pomeriggio si è acceso il dibattito sul famigerato conteggio dei mandati zero. In un primo momento, sembrava che le nuove regole avessero deciso di escludere le ex sindache Chiara Appendino e Virginia Raggi, oltre ai capigruppo attuali Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli, che avevano già ricoperto un mandato da consiglieri comunali a Massa e Trieste. Ma chiunque pensasse che fosse la fine per loro si sbagliava di grosso: tre dei quattro sono stati presentati al consiglio nazionale.
Ma ecco che, dopo una pausa serale, tutto cambia: i quattro insigni personaggi potranno candidarsi ancora. Raggi, per la prima volta, potrebbe persino mettere piede in Parlamento. Gli altri, invece, dovranno impegnarsi per confermare il loro scranno, perché si sa, la politica è come il gioco della sedia: chi non si muove rimane senza posto! La corsa a Palazzo Madama potrebbe rivelarsi una vera e propria giungla: nomi come Patuanelli, Crimi e Taverna sono già in pista, con l’ipotesi Campidoglio per qualcuno. Non dimentichiamo Gianluca Perilli, Laura Bottici e Gianluca Castaldi. In verità, però, gli ex candidati e i peones in attesa di gloria sono quasi duecento. Sì, proprio così: tantissimi, anzi, troppi! Un vero buffet di opportunità, o un casino?
Per di più, Conte si ritrova in mano la possibilità di concedere il 5% di deroghe “sui candidati” per un terzo mandato consecutivo. Chiaro, non vogliamo certo passare per ingrate; il listino del presidente è una pratica collaudata, come già avvenuto nelle ultime Politiche e alle Europee. “Insomma, praticamente sarà lui a decidere chi entrerà o chi resterà fuori dal Parlamento”, commenta un esponente del Movimento Cinque Stelle. E chi si sente con il seggio sicuro, si prepari a modeltrellnesschi sogni: “Vedremo chi saranno i capilista nei collegi blindati”, aggiunge con un’aria scettica. Chi l’avrebbe mai detto che politica fosse così divertente?


