Iniziano le danze per organizzarci intorno al sindaco Claudio Corrarati. La Stella Alpina fissa i suoi paletti e si prepara ad accogliere il centrista Angelo Gennaccaro nella sua piccola giostra politica.
Ma non vi illudete, la Svp si erge come una paladina del “blockfrei” (alla faccia delle alleanze, ndr) al ballottaggio. Perché, in fondo, chi ha bisogno di alleati quando puoi semplicemente fare la voce grossa? E ora, con Gennaccaro in giunta, è tutto un altro paio di maniche. Sembriamo tornati negli anni ’90, dove l’urbanistica è il vero piatto forte della situazione. Stephan Konder, l’ex vicesindaco, ci spiega che un centro forte è proprio ciò che gli elettori desiderano, soprattutto dopo che due terzi di loro sono andati a votare per Andriollo. Il margine di vittoria di Corrarati lascia più di un dubbio sul “forte” civico di questo centro.
Oh, e non dimentichiamo Gennaccaro, che con un sorriso quasi tragico comunica che la maggior parte dei suoi sostenitori ha deciso di prendersi una pausa e rimanere a casa. La missione è chiara: toccherà al nuovo sindaco decidere cosa fare di chi ha deciso di non esercitare il proprio diritto di voto. Un dilemma. Davvero.
I voti della Svp per il centrosinistra
Ma parliamo di numeri, perché i dati del ballottaggio tra Juri Andriollo e Claudio Corrarati offrono uno spettacolo che nemmeno il circo può eguagliare. Nella sua rimonta, il candidato del centrosinistra è passato da un misero -9% al -2%. Non sembri poco, se pensiamo che ci sono poco più di 700 voti di differenza. Un balletto elettorale che ha visto emergere il voto della Svp e un piccolo pezzo di quella lista civica che, ironicamente, non ha praticamente fatto vedere le sue facce. La Stella Alpina, che si schiera come sempre in modo originale, ha visto gli artigiani dell’Apa muoversi a favore di Corrarati, mentre l’ala sociale con l’ex senatore Oskar Peterlini ha scelto di abbracciare Andriollo. A chi interessa, comunque? La maggioranza degli elettori ha già scelto il centrosinistra: i voti della Volkspartei sono stati determinanti per la rimonta e, anche se in modo minore, a Gries.
Nel quartiere Centro-Piani Rencio, Andriollo raggiunge un incredibile 61%, lasciando al Corrarati un misero 39%. E a Gries San Quirino? Beh, l’avvocato vola al 53,26%, mentre l’ex presidente della Cna rimane sepolto a un 46,74%. I tre quartieri di cui si parla così tanto, Oltrisarco-Aslago, Europa Novacella e Don Bosco, si sono invece dimostrati un trionfo per il centrodestra, con risultati che gridano vendetta. Pare che nemmeno le elezioni siano in grado di garantire coerenza a questo teatro politico.
Stephan Konder, vicesindaco uscente, ha fatto una dichiarazione che potrebbe far ridere se non fosse così tragicamente vera. Secondo lui, la recente tornata elettorale ha rivelato un’affluenza sorprendentemente scarsa di due terzi degli elettori che hanno votato per Andriollo, mentre un terzo si è piacevolmente lasciato andare verso Corrati. Chiaramente, questo è un segnale che il governo deve essere orientato verso il centro, nonostante sia evidente che la SVP ha bisogno di un bel potenziamento. Sì, perché chi non amerebbe una SVP ancora più forte e autorevole nella sua incapacità di prendere decisioni coraggiose?
Konder, probabilmente infastidito dalle dicerie all’interno del centrodestra che parlavano di “partiti fittiziamente blockfrei”, risponde con una sicurezza che sfiora l’assurdo: “Noi siamo stati equidistanti”. Siamo tutti ansiosi di capire cosa significhi “equidistante” quando sei inchiodato in una stagione di stallo politico. Ma non preoccupiamoci: loro hanno ottenuto un misero 1,54% in più, che, per la cronaca, è la metà dei voti di Forza Italia. Chi non vorrebbe una giunta con questo tipo di strategia vincente?
Le Ambizioni del Centro
Ah, il magico mondo di Andreas Berger e Dieter Steger, i due obmann che pensano che una maggioranza ampia possa risolvere i problemi di Bolzano. Entrambi concordano sul fatto che ci vuole un forte centro e una SVP che non sia solo un’opzione di secondo piano, ma un “player” fondamentale per i prossimi cinque anni. Ma ci curiosisce: se tutti sono moderati, chi rappresenta realmente le frange più radicali? O sono certi che opporsi sia letteralmente un crimine? Gennaccaro è chiaramente il loro nuovo migliore amico, se mai esistesse un amicizia in un contesto politico così ambivalente.
Meno Poesia, Più Pragmatismo
Angelo Gennaccaro, l’assessore regionale in un attacco di realismo, ha redento il suo partito affermando che molti dei suoi elettori sono stati così disimpegnati che hanno preferito non votare affatto, creando così un vero e proprio capolavoro di “partecipazione attiva”. Se il risultato è stata la “vittoria di Corrati“, è chiaro che anche un progetto apparentemente vincente non ha saputo conquistare i cuori delle masse. Gennaccaro sostiene che il nuovo sindaco è equipaggiato per formare una squadra di governo che tenga in considerazione tutte le sensibilità, inclusi coloro che si sono tenuti lontani dalle urne.
Inoltre, c’è l’illuminante osservazione di Gennaccaro riguardo al coinvolgimento della sua lista. Sì, sono aperti al dialogo, ma solo se ci sono “possibilità” e un “confine etico-morale”. Ma non fatevi illusioni: non stanno “elemosinando” nulla. Non avrebbero mai il coraggio di chiedere. Se una maggioranza di 24 consiglieri è una proposta accettabile, perchè non ampliare la coalizione a 30 mettendo dentro i sei eletti di Gennaccaro? È chiaro che sta alla “sensibilità e intelligenza” del sindaco. Ma dovremmo tutti prepararci a un eventuale “no” da parte loro, come se stessero cercando di decidere il colore della cravatta da indossare al prossimo incontro di lavoro.


