Sergio Mattarella ha affermato: “Senza la pratica della leale collaborazione diviene impossibile tutelare gli interessi fondamentali della collettività.” Davvero illuminante, non trovate? A quanto pare, la salute dei cittadini dipende da una nebulosa “leale collaborazione” che, a giudicare dai fatti, sembra più una chimera che una realtà.
È interessante notare che tutto ciò è stato detto durante il Festival delle Regioni a Venezia, un evento che spesso si traduce in una passerella di chiacchiere vuote. Ma chi può biasimare il Presidente? È il suo lavoro, dopotutto, vincere il premio per la retorica più elaborata senza che ci sia mai un seguito concreto.
La questione è semplice: si parla di collaborazioni, ma nei fatti siamo ben lontani dalla cooperazione voluta o, per dirla in modo più provocatorio, dalla “leale” collaborazione. Potremmo pensare di avere un network funzionante, ma le vere interazioni tra le istituzioni sembrano più un gioco di prestigio che non un sincero impegno a favore della sanità pubblica.
In fondo, chi ha tempo di preoccuparsi degli interessi fondamentali della collettività quando si può parlare di tutto questo? La salute è un tema che si presta a splendidi discorsi, ma alla fine, l’unica cosa che resta è un vuoto devastante. Quindi, che dire? Long live leachate collaborazioni, speriamo che risolvano i nostri problemi di salute mentre noi ci godiamo il festival!
