Ah, Claudio Corrarati, il nuovo sindaco di Bolzano. L’eroe del centrodestra, capace di riunire le forze politiche con la stessa grazia di un elefante in un negozio di cristalli. Dopo aver distaccato il suo avversario, Juri Andriollo, di ben nove punti nel primo turno, ha confermato il suo trionfo, il tutto senza l’appoggio dell’SVP, l’onnipresente partito autonomista. Un segno di grande abilità o magari semplicemente perché questo partito si stava godendo il panorama? Chissà!
Il segreto della sua vittoria? Surprise! Un linguaggio diretto e la democratizzazione del concetto di ‘cambiamento’. Ma, per favore, non esageriamo: chi ha mai visto un cambiamento autentico avvenire grazie a un buon discorso? Il mistero si infittisce, ma la gente sembra averci creduto. Chi lo ha detto che il ciarlare possa sostituire la sostanza?
Ma chi è realmente questo signor Corrarati? Nato nel 1967, sposato e padre, ha una laurea in perito elettrotecnico — una bella busta di croccantini, si direbbe. Dopo essere passato per svariati ruoli tecnici, decide di fondare la sua azienda nel 1997, Mc System, diventando un esperto in sicurezza sul lavoro. Ma chi l’avrebbe mai detto che una figura così ‘siusano’ potesse emergere dal grigio mondo della burocrazia?
Ma la vera svolta arriva nel 2009, quando prende il posto di Arrigo Simoni alla guida della CNA. Quattro mandati da presidente e una carriera politica decorata con nomine che farebbero impallidire persino i più esperti politicanti. Eppure, nonostante le sue aspirazioni al centrosinistra, sembra che il cielo politico non lo volesse. Curioso, non è vero? Potrebbe anche essere che si sia dimenticato di un piccolo dettaglio: il centrosinistra, in quanto a potere, non ha mai brillato come un diamante.
In conclusione, è evidente che la politica è come un grande gioco di scacchi: se sai muovere le pedine giuste, anche un tecnico della sicurezza può diventare un primo cittadino. Ma, almeno per ora, possiamo solo osservare da lontano il ‘miracoloso’ cambiamento e chiederci: chi sarà il prossimo a spostare la sua fatidica pedina?
Il momento cruciale è il 2018, anno in cui appare in una foto insieme a Matteo Salvini, all’epoca fiero ministro del governo Lega–Cinquestelle. Ah, che modo di fare il piedistallo! Per tutti, quell’istantanea segna l’inizio della sua gloriosa ascensione: da candidati del centrodestra a sindaco di Bolzano. E chi se lo scorderebbe? Merito indiscusso di Roberto Zanin, capolista di La Civica per Bolzano – Corrarati sindaco, architetto di questa alleanza che unisce Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sotto il profilo scintillante del 57enne imprenditore, noto per i suoi legami con il brillante mondo economico di lingua tedesca. Un vero e proprio intreccio di affari e alleanze, niente di più! La scelta ha fruttato, il bottino è assicurato. Ora, la sfida più grande: realizzare il cambiamento promesso.
“Votare per il cambiamento è possibile. Cambiare votando il 18 maggio è necessario”, ha ribadito Corrarati nei giorni che precedono l’evento decisivo, come un moderno profeta. E la comunità di Bolzano ha risposto, carica di aspettative. Chissà, magari il cambiamento arriverà insieme a un corriere espresso con il logo della speranza stampato sopra! Ma la vera domanda rimane: chi può garantirlo? Ah, l’ironia della sorte!
Il 18 maggio 2025—un giorno che rimarrà scolpito nella memoria collettiva! O forse no? Sarà mai realmente il giorno in cui il tanto agognato cambiamento si materializzerà? O sarà solo un altro capitolo di promesse vuote, scritte su un muro di illusioni? Certo, con la solita saetta di entusiasmo, lo scenario è già impostato.


