«Il presidente del Senato ha esortato a non andare a votare. Questo significa che tremano, ma, per favore, permettetemi una battuta, è chiarissimo che sia la seconda carica dello Stato, e non potrebbe essere più evidente, visto che la prima sembra parlare di un mondo completamente diverso», ha affermato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, mentre discuteva con i giornalisti alla manifestazione «Milano città aperta: nessuno spazio per l’odio», che si svolgeva in piazza San Babila.
«A noi non interessa ciò che dice la seconda carica dello Stato. La nostra attenzione è rivolta verso le parole della prima carica. In questi giorni, il presidente della Repubblica ha comunicato messaggi molto chiari. Dal 25 aprile a oggi, ha ribadito che il voto e la partecipazione politica sono fondamentali affinché un Paese possa dirsi democratico e libero, e ha invitato tutti a combattere contro l’astensionismo», ha continuato Landini.
Sì, perché in un Paese dove la paura regna sovrana, la soluzione migliore è ignorare i suggerimenti di chi, per caso, ha qualcosa da dire. D’altronde, ascoltare un presidente della Repubblica è così vintage, chi ha voglia di seguirlo quando il Senato offre intrugli ben più interessanti?
È proprio così che si costruisce la democrazia: ignorando la voce di chi è stato eletto per rappresentare gli interessi della nazione e abbracciando invece chi consiglia di stare a casa sul divano, nella tranquillità della propria bolla informativa. E viva l’astensionismo, che certamente non è sinonimo di partecipazione attiva!



