L’assessore alla mobilità sostenibile e ambiente, Michele Brugnara, ha deciso di mettersi al timone della rivoluzione della velocità. Il suo annuncio è chiaro: «Andiamo avanti. In Clarina siamo già alla fase sperimentale, a Mattarello sono partiti gli incontri. Poi ci sarà via don Guetti e i Solteri».
Tutto ciò suona quasi come una sinfonia di ottimismo, proprio mentre il nuovo assessore si acclimata nel suo ufficio profumato di buone intenzioni. La storica annunciazione di Brugnara ripete come un mantra che «la città se lo aspetta», come se fosse un regalo di compleanno già impacchettato. In realtà, in queste ore, il nuovo maestro della mobilità sostenibile si prepara a un compito tanto arduo quanto necessario, e non poteva mancare alla rassegna di Gardolo per ascoltare gli esiti del monitoraggio sulla sperimentazione nel sobborgo. Dobbiamo ammetterlo, è fondamentale esaminare le misure che porteranno a confermare la reale riduzione della velocità nelle strade del rione. Specialmente davanti alle scuole, dove i genitori tremano ogni volta che i loro figli attraversano la strada.
Una prima apparizione ufficiale degna di nota, giovedì, ha dato a Brugnara l’opportunità di rinforzare la sua convinzione: «L’architetto Dondè e gli uffici hanno fatto davvero un ottimo lavoro». Beh, almeno qualcuno ha fatto la sua parte! La reazione della comunità di Gardolo è stata fin troppo positiva: «Siamo partiti bene» ammette l’assessore, mentre immagino che i cittadini stessero applaudendo con entusiasmo, ignari delle mire più grandi.
Brugnara evidenzia un «doppio valore sociale» nel progetto che ha messo in moto l’amministrazione, e in effetti Gardolo è stato il teatro del primo atto concreto. «In primo luogo — ribadisce Brugnara — questi interventi puntano a ridurre gli effetti della violenza stradale, che non risparmia la nostra città». Che scoperta, eh? Un’infinità di notizie sui tre morti avvenuti negli ultimi anni (due giovani nello scontro in via Venezia, e una donna investita in bici in via Maccani) rielaborano tristemente l’efficacia di questa visione avanguardistica.
I valori sociali
«Dare maggiore sicurezza — continua l’assessore — a chi si muove in strada, ridurre la velocità ma anche il rumore sono elementi che arricchiscono la qualità della vita». Suona tutto meravigliosamente utopistico! E non dimentichiamo il secondo valore sociale: «Con queste misure si riescono a recuperare spazi vivibili fuori dalle scuole». L’idea che i ragazzi possano muoversi liberamente senza il timore di automobili sfreccianti è una visione che strappa un sorriso, se non fosse che potrebbe sembrare la trama di un film di fantascienza. Ma chissà, forse un giorno i nostri sogni diventeranno realtà!
Secondo i dati raccolti dal monitoraggio, ci sono individui che non hanno trovato di meglio che schiacciare il pedale fino a toccare i 137 chilometri all’ora davanti alle scuole Pedrolli. Un’impresa da record, considerando che già superano i limiti autostradali in una strada urbana. Con grande entusiasmo, Brugnara ha commentato: “Aver usato un metodo scientifico per verificare la situazione permette di dare oggettività all’intero percorso.” Certo, perché finora tutto era stato solo un sogno, un’illusione collettiva. Che meraviglia, ora possiamo dire ufficialmente che le auto sfrecciano a velocità esorbitante. Grazie al monitoraggio, nessuna sensazione, solo dati concreti!
Ma non finisce qui! Le zone del capoluogo vogliono correre come se non ci fosse un domani. Non ci si fermerà a Gardolo, oh no! Infatti, in Clarina si è già avviato l’iter per quella fabulosa zona 30, racchiusa tra il torrente La Fersina, viale Verona, via Degasperi e via Fermi. “Siamo nella fase della sperimentazione,” spiega l’assessore. Chi non ama una buona fase sperimentale? I primi esperimenti hanno visto la luce a metà aprile in via Einaudi e via Anna Frank, con l’obiettivo di “recuperare spazio” per i pedoni. Ah, i pedoni! Quelle creature mitologiche che osano camminare sulle strade!
Da mesi, si svolgono incontri, riunioni e laboratori. Sì, laboratori! Per coinvolgere la comunità in questa meravigliosa trasformazione urbana. Ed ecco il terzo tassello, che si dirige a sud, a Mattarello. Qui si è già tenuto il primo incontro. Entusiasmo palpabile, non credete? Nelle prossime settimane si entrerà nel “vivo” della questione. Nel frattempo, la mappa di Brugnara si arricchisce: “Si opererà con un intervento mirato su via don Guetti, a Campotrentino.” Dove a creare scompiglio è la sosta dei camion. Meraviglioso! E poi, si interverrà anche ai Solteri. Un piano avvincente per una traffico armonioso.
Ma c’è di più! L’amministrazione ha un obiettivo ambizioso: riempire la mappa come se fosse un album di figurine. “Ho già chiesto agli uffici,” conclude Brugnara, “una pianificazione di massima sui 5 anni, per allargare le zone 30 a più sobborghi possibile.” Perché aspettare seduti ad osservare? E magari, si agirà sulla base dell’incidentalità: “Vogliamo intervenire prima nelle zone più pericolose.” Oh, la logica brillante! Perché non iniziare dalle zone più divertenti, quelle dove la vita è un gioco? Qui, il talento nella strategia urbanistica davvero brilla come una supernova!



