Bolzano: due candidati, un sacco di chiacchiere—ma chi diavolo sono Juri Andriollo e Claudio Corrarati?

Bolzano: due candidati, un sacco di chiacchiere—ma chi diavolo sono Juri Andriollo e Claudio Corrarati?

Due settimane dopo il primo turno, Juri Andriollo e Claudio Corrarati hanno girato come trottole per convincere i bolzanini in vista del ballottaggio. Ma chi sono questi candidati sindaci della città di Bolzano? Ah, che coincidenza! Entrambi si definiscono moderati e si rivolgono a un elettorato centrista. Ma, sorpresa, le loro storie sono diametralmente opposte: uno è un politico navigato con esperienza, mentre l’altro è un imprenditore che tenta di fare il grande salto dopo aver pasticciato nel mondo associativo. Ma andiamo a scavare un po’ più a fondo.

Juri Andriollo, 51 anni, è sposato e ha una figlia. Di professione, fa l’avvocato. Il suo primo ingresso nella politica avviene nel 2010, sostenendo la candidatura di Sandro Repetto con l’Udc. Chissà come mai finisce inevitabilmente dietro a due esperti delle preferenze, Angelo Gennaccaro e Silvano Baratta. Oltre alla sua attività di avvocato, di cui non riesce a liberarsi, dirige la cooperativa North South e diventa dirigente prima di Confcooperative e poi di Coperdolomiti, dove si distacca da Roma. Nel 2016, eccolo di nuovo nel PD, sempre al fianco di Sandro Repetto, ora capolista. Per un po’ è solo un consigliere, fino a quando nel 2018, con l’elezione di Repetto in Provincia, diventa assessore alla cultura.

Nel 2020, Juri raddoppia i voti e diventa il secondo più votato nella lista del PD, subito dietro a Stefano Fattor. Caramaschi decide di affidargli un assessorato “delicato”: le politiche sociali. Ottimi rapporti con l’Svp, specialmente con i contadini e l’ala sociale della politica? A quanto pare! E conosce la macchina comunale a menadito, avendo guidato ben due diversi assessorati. Il delfino designato di Caramaschi? Sì, peccato che la nomination non sembri mai arrivare. Solo a febbraio di quest’anno il centrosinistra decide finalmente di puntare su di lui. Ma non senza creare un bel po’ di caos con Team K e Cinquestelle, che non volevano un assessore uscente come candidato. Già, perché badare al passato è così fuori moda! Ora è sostenuto dal PD, dai verdi, da Restart e da una lista civica. Ma chi non ama un buon rimpallo politico?

Claudio Corrarati, 56 anni, è l’uomo che è riuscito a mettere insieme tutto il centrodestra. Dopo un’illustre carriera all’Istituto Galilei, dove si è diplomato come perito elettrotecnico, ha deciso che la sua vera vocazione fosse specializzarsi in marketing e sicurezza sul lavoro. Un’avventura che lo ha portato a fondare la sua impresa, la Mc System, nel 1997, diventando così uno dei massimi esperti altoatesini in materia di sicurezza sul lavoro. Ma non è tutto: nel 2003 ha anche preso il timone della Boden Service, una società che si occupa di pavimentazioni industriali. Non che il pavimento sia poi così importante, giusto? Ma la vera rivelazione arriva nel 2009, quando ha preso il posto di Arrigo Simoni alla Cna. Qui, ovviamente, è stato un vero e proprio trampolino di lancio: nei suoi quattro mandati (due provinciali e due regionali, perché chi non sfrutterebbe una normativa per arrotondare un po’?) ha dimostrato di avere interesse per la politica. Peccato che il suo nome sia spesso comparso nei totogovernative, ma senza alcun esito concreto. Ma, hey, chi ha bisogno di un seggio quando puoi avere la vicepresidenza della Fiera grazie ai tuoi legami? Almeno con quella puoi arredare bene il tuo ufficio.

La vera curva della storia arriva nel 2018, quando si fa immortalare in una foto con Matteo Salvini, il tutto pubblicato sui social. Un gesto così audace che ha segnato l’inizio della sua campagna per diventare candidato sindaco del centrodestra. Ma ovviamente, è stata un’operazione orchestrata da Roberto Zanin, che ha unito in modo quasi miracoloso l’intera coalizione (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) sotto il profilo moderato di Corrarati. Ah, un uomo d’impresa con solidi legami nell’economia di lingua tedesca: quasi un sogno irraggiungibile! E la scommessa ha dato i suoi frutti: la civica con il suo nome ha superato il 10%, eleggendo 6 consiglieri, mentre dal mondo tedesco, nonostante l’Svp si sia dichiarata Blockfrei, sono arrivati endorsement a profusione. Che splendida occasione per il networking!

La palla ai bolzanini

Ma adesso, la patata bollente è nelle mani dei bolzanini, che dovranno decidere chi dei due guiderà la città nei prossimi anni. Dopo il primo turno, Corrarati era in vantaggio di nove punti. Ma, come tutti sappiamo, il ballottaggio è un’altra storia. Una nuova partita interamente da giocare per cercare di accaparrarsi i voti degli elettori che, al primo turno, si sono magicamente dissolti in casa o hanno scelto l’Svp e Io sto con Bolzano. Sembra quasi una trappola per topi, vero? Chi sarà in grado di muovere i fili del destino stavolta?

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