Depistaggi, bersagli fasulli e cambi di location all’ultimo minuto. La favola del Remigration summit, quell’evento stupefacente organizzato dalle forze dell’estrema destra europea pronte a giocare a chi espelle più immigrati, sembra finalmente giungere a una conclusione.
Secondo le ultime indiscrezioni delle forze dell’ordine, il raduno potrebbe tenersi domani in un teatro del Comune di Gallarate. Ma, come al solito, le bocche rimangono cucite, i telefoni non squillano e lo stesso sindaco leghista, Andrea Cassani, nel rispondere a domande dirette, ha affermato: «Non dico nulla. Nessuna posizione ufficiale». Un grande capolavoro di evasione politica, insomma! Le uniche informazioni disponibili provengono proprio dagli organizzatori, che parlano di un evento «sold out» con biglietti premium venduti a ben 250 euro. Meraviglioso! Che bel modo di escludere le masse, vero?
I controlli aeroportuali, nel frattempo, si fanno serrati. A Malpensa viene fermato Rasmus Paludan, 43enne politico danese-svedese dell’estrema destra e leader di Stram Kurs, noto per le sue posizioni anti-Islam e per i suoi roghi di Corano che hanno acceso polemiche in Svezia e Danimarca tra il 2019 e il 2023. I poliziotti lo prendono in consegna e lo informano che verrà respinto dalla frontiera italiana. Adesso, chi non vorrebbe ricevere un’accoglienza del genere, giusto?
Paludan, incredulo, racconta: «Ho chiesto informazioni e mi hanno risposto: perché sei tu. Sono arrivato prima per fare il turista e godermi l’italiano clima di Milano. Ma a questo punto, non so nemmeno se il congresso si terrà. Gli agenti mi hanno chiesto quali fossero le mie intenzioni in Italia e ho risposto che sono un turista, ma se il Remigration summit si svolgerà, parteciperò, ovviamente. È un incontro privato». Ma certo, come no?
Si dice che Paludan avrebbe partecipato al summit come semplice spettatore, dato che il suo nome non figura tra quello dei relatori. Chi invece avrà l’onore di parlare sul palco sarà Martin Sellner, uno dei guru della remigrazione e leader del Movimento.
Che sorpresa, un presunto rappresentante della destra austriaca ha fatto il suo ingresso trionfale a Milano. Chissà che atmosfera avrà trovato! E mentre il luogo dell’estrema destra rimane un mistero più fitto della trama di un giallo, una cosa è certa: la grande mobilitazione anti Remigrants si svolgerà proprio lì, nella capitale della moda e dell’assurdità.
Il primo a dare il via alle danze è stato il sindaco Beppe Sala, un vero campione nella corsa contro il tempo per raccogliere consensi. Ma non è solo; tutta la sinistra si è mossa all’unisono, come un coro di uccelli in volo che prova a sembrare organizzato, ma in realtà non sa bene dove stia andando.
Due manifestazioni in programma: la prima, un’opera d’arte di apparentemente buona intenzione, è organizzata da Arci, Anpi, Cgil e da vari partiti, prevista per domani alle 14:30 in piazza San Babila, con star del calibro di Elly Schlein, Maurizio Landini e Nicola Fratoianni. Perché, naturalmente, un buon selfie in piazza è fondamentale per il branding politico!
La seconda manifestazione? Ah, quella dei centri sociali si svolgerà a piazza Cairoli. Perché non si può pensare di voler creare un cambiamento senza una buona dose di “cultura alternativa”. Sarà interessante vedere quale delle due piazze avrà il miglior storytelling da condividere sui social media.
Aspettiamo con ansia i risvolti di questo spettacolo politico. Ne vedremo delle belle!


