Acquedotto Pugliese lancia concorsi per laureati, ma solo per quelli già con un curriculum di tutto rispetto. FdI sbotta: e i giovani? Senza scampo!

Acquedotto Pugliese lancia concorsi per laureati, ma solo per quelli già con un curriculum di tutto rispetto. FdI sbotta: e i giovani? Senza scampo!

Gli esponenti di Fratelli d’Italia non possono fare a meno di ridere di fronte all’anomalia dei bandi pubblicati da Aqp, l’azienda che, evidentemente, ha deciso di creare una nuova categoria di laureati: quelli con esperienza, ma solo nel settore specifico. Certo, dentro questo labirinto di requisiti, i giovani con risultati accademici eccellenti sono esclusi, perché chi ha tempo da perdere con la freschezza degli entusiasmo?

Come ha affermato un gruppo di consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, “i giovani laureati, anche quelli con lode o con master di primo e secondo livello, non piacciono all’Acquedotto pugliese”. Ogni concorso, che si tratti di posizioni dirigenziali o meno, ha sempre un “ostacolo” alla partecipazione: l’immancabile “comprovata esperienza professionale” pluriennale nel settore specifico. Vale a dire, preparati ad anni di esperienza che ti escludono praticamente da qualsiasi nuova avventura lavorativa.

Parlando dell’ultimo bando di Aqp, in scadenza il 21 maggio, per un “responsabile tariffa e bilancio regolatorio”, i consiglieri notano che non stiamo cercando esattamente un agente segreto. Si tratta di gestire le tariffe dell’acqua e certificare i bilanci secondo le regole di Arera. Ma, incredibilmente, non è richiesta una laurea specifica nel settore economico/finanziario. La cosa migliore? Serve solo una “comprovata esperienza professionale di almeno 3 anni” presso entità regolati o enti di regolazione. Chi ha bisogno di qualifiche quando hai anni di “esperienza”?

Da qui, i membri dell’opposizione ci portano a riflettere: “non è vero quanto dichiarato in un comunicato dal consigliere del Presidente della Regione Puglia, Cosimo Borraccino, che sostiene che insieme al Presidente Michele Emiliano, abbiamo a cuore il futuro professionale dei giovani pugliesi”. Ma davvero? Parliamo di un futuro dove i giovani di talento sono rimandati a casa con un diploma in mano e un sorriso forzato.

Insomma, l’elemento che preoccupa di più i rappresentanti di FdI è il plurale usato dal consigliere. Magari ci siamo persi qualcosa nel dialogo?! Esiste anche un incarico segreto che prevede la pubblicità dei concorsi di Aqp? Dopotutto, non è una spa che dovrebbe bandire concorsi, o no? Ma chi se ne importa della logica quando si può semplicemente ignorare i giovani in cerca di lavoro!

Quando si parla di futuro professionale per i giovani pugliesi, il politico e il presidente Emiliano giurano di avere a cuore il destino delle nuove generazioni. Ma chi crederebbe mai che le loro reali preoccupazioni vadano oltre la mera ricerca di voti? Veramente, è affascinante come il lessico politico possa sembrare tanto appassionato e coinvolto, mentre la realtà è che, più che il bene dei giovani, il loro interesse sembra essere piuttosto l’elettorato. Egli insisterebbe sulla necessità di investire nel futuro, ma chissà perché, ogni volta che si parla di azioni concrete, le parole svaniscono come sabbia tra le dita.

Il discorso si fa interessante quando osserviamo come il panorama politico pugliese reagisca a queste dichiarazioni. I giovani, più di tutti, meritano attenzione, ma in quali termini? L’idea che il governo e il presidente siano i paladini della gioventù è un cliché ricorrente che appare nei discorsi elettorali come un mantra. Tuttavia, nei fatti, molto spesso ci si ritrova a fare i conti con promesse vuote che non riescono a tradursi in azioni concrete.

Appare sempre più evidente che l’attenzione che i politici prestano ai giovani sia, in un certo senso, un riflesso delle loro necessità: come possono attrarre un voto in più alle prossime elezioni? Ecco che l’idea brillante di “investire nei giovani” diventa il nuovo slogan di moda, senza però un vero piano d’azione. Manca, insomma, quella spinta reale che trasformerebbe il nobili intenti in risultati tangibili. Come si fa a credere che il governo italioti siano realmente interessati, quando il dibattito politico sembra più un triste spettacolo teatrale che non una seria riflessione sulle sorti della società?

Non è forse patetico vedere come l’industria del consenso si nutra delle speranze dei giovani, per poi abbandonarle in un angolo buio dopo le elezioni? Rimanere in una bolla di promesse vacue, sembra diventare la norma. Chiaramente, il futuro professionale dei giovani pugliesi è di vitale importanza… purché non ostacoli la scalata al potere di chi è già al vertice.

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