Matteo Salvini ha deciso di rinnovare la sua squadra con un’ambiziosa novità: una donna. Infatti, l’eurodeputata milanese Silvia Sardone verrà incoronata dal Consiglio federale leghista, insieme al generale Roberto Vannacci, il cui destino politico era già scritto da un pezzo. Ma chi non ama un po’ di dramma, giusto?
Che Vannacci sarebbe stato uno dei vicepresidenti di Salvini era un segreto di Pulcinella, noto a chiunque si trovi nel raggio d’azione del clima leghista. La conferma ufficiale, o dovremmo dire “conferma non ufficiale”, è arrivata al congresso di Firenze lo scorso 6 aprile. Quel giorno, i veri protagonisti della scena non furono tanto le delibere, quanto l’aumento premeditato del numero dei vice segretari, per fare posto a chiunque fosse disposto a indossare la maglietta con Alberto da Giussano.
Salvini aveva da tempo in mente di dare risalto a una figura femminile nel partito. E così, oggi, si dà inizio all’opera. Silvia Sardone ha iniziato la sua carriera politica con Silvio Berlusconi e ha lasciato Forza Italia nel 2018, giusto in tempo per candidarsi nel 2019 al Parlamento Europeo con la Lega. Un vero cammino da eroe, se non fosse che si tratta di una vera e propria opera teatrale.
Con il suo aspetto da pasionaria anti-immigrazione, Sardone si è distinta per la sua presenza travolgente in televisione e un’attenzione maniacale al territorio. Già, perché il suo talento nel raccogliere voti è pari solo alla sua abilità nel suscitare polemiche. A Milano, nel 2021, è stata la candidata più votata del centrodestra, battendo anche i maschietti. E non contenta, alle europee dell’anno scorso ha ribadito il suo trono, posizionandosi come la leghista più votata dopo Vannacci.
Le sue opinioni decisamente incisive le hanno procurato anche delle minacce, da un certo rapper Baby Gang, attualmente agli arresti domiciliari per una sparatoria. E non è tutto, potrebbe diventare un trend: le sue posizioni hanno attirato l’affetto di altri “maranza” attraverso video sui social e graffiti vari, il che aggiunge un tocco urbano alla sua figura di spicco.
Ma in fondo, chi è Sardone? Una madre di due figli, nientemeno, con l’ex compagno Roberto Di Stefano, attuale sindaco di Sesto San Giovanni, irresistibilmente attratto dal potere, e ora sposa di Davide Caparini, un storico esponente leghista con oltre vent’anni di carriera, tutto il necessario per l’atmosfera giusta nella squadra.
Insomma, la nuova leadership della Lega si completerà con Salvini, Sardone e un plenipotenziario per il centro-sud, come se avessero trovato il modo di mescolare le carte, ma chi siamo noi per giudicare? D’altronde, nel “Mondo al contrario” di Vannacci e amici, nada è impossibile.
Ah, Claudio Durigon! Proprio quando pensavamo di aver visto tutto nella giungla della politica italiana, ecco che appare per stupirci ancora. Chi avrebbe mai detto che un incontro con il segretario del Veneto Alberto Stefani e il generale Vannacci potesse generare una tale commedia? E non dimentichiamo il grande annuncio: il vice di Salvini, Andrea Crippa, che si prepara a un “incarico di assoluta rilevanza”. Potremmo anche pensare che sia l’assegnazione di un’aula di giardino, vista l’importanza attribuita.
È incredibile come le cariche politiche si muovano come fossero pedine su una scacchiera, con il risultato che tutti sembrano vincitori, ma solo un paio di esperti nel gioco riescono a vedere il piano. Che dire dell’inarrestabile volatilità dei segnali politici? Da Durigon a Crippa, passando per il Veneto e i generali, si ha la sensazione che questo soggetto onirico chiami la sua realtà “governo”.
Chi non ritiene che questi “cambi di gioco” possano nascondere, oh che sorpresa, delle contraddizioni e incoerenze? Del resto, a chi importa se ogni giorno ci svegliamo con una nuova “grande” rivelazione mentre il paese resta nel limbo? Ma ehi, almeno ci divertiamo a guardare questo circo!


