L’ex sindaco di Monaco si rifugia in birreria: il centrosinistra di Bolzano promette di salvare il mondo dagli estremismi!

L’ex sindaco di Monaco si rifugia in birreria: il centrosinistra di Bolzano promette di salvare il mondo dagli estremismi!

In un clima di apparente normalità, il Batzen riesce a riunire i bolzanini, offrendo l’atmosfera perfetta per trattare di argomenti così scioccanti come la politica. Avete presente quelle serate di metà maggio in cui, oltre alla birra artigianale, i temi sono così elevati che sembrano quasi volare via? Ebbene, il Partito Democratico Altoatesino ha pensato bene di invitare l’ex sindaco di Monaco di Baviera, Christian Ude, per discutere della prossima sfida tra il loro candidato, Juri Andriollo, e Claudio Corrarati.

Ude, che ha governato dal 1993 al 2014, si presenta con una birra scura, in perfetta sintonia con il messaggio che intende condividere con i suoi colleghi altoatesini. Parla in tedesco, naturalmente, ma trasmette un’ansia palpabile per il futuro del centrosinistra. Chissà come hanno potuto ignorarlo finora!

Ma parliamo di statistiche: Andriollo ha bisogno di colmare un divario di nove punti percentuali. Semplice, vero? Aggiungiamo un’altra sfida: la politica tedesca post Scholz è in tilt, e l’onda destra che soffia a livello internazionale non aiuta di certo. Ude è lì per impartire lezioni di saggezza a tutti i presenti. I consiglieri locali, i membri del Partito Verde, e della Sinistra lo circondano—un bel mix di disperazione e speranza, non credete?

C’è chi gli chiede come combattere gli estremismi, chi lo interroga sull’astensionismo (con solo sei elettori su dieci che si sono dignitosamente presentati il 4 maggio). Ude commenta: «A Bolzano la politica è sempre stata complessa, ma non dobbiamo arrenderci!» Oh, grazie dell’illuminazione!

E prosegue con la sua fiaba del linguaggio aggressivo delle campagne elettorali, insinuando che le idee alternative debbano spiccare anche in modi alternativi. Ma, come è noto, in politica il disumanizzato regna sovrano. Facile parlare di sicurezza limitandosi a contare i furti e diffondere panico, ma ben venga un’analisi più profonda della società. Ude ricorda i tempi della Brexit, dove gli stranieri sono stati i capri espiatori perfetti. Ah, la nostalgia!

E conclude, non senza una certa aria di superiorità: «Noi non siamo così». Oh, certo, perché mai dovremmo essere come loro? In un mondo politico così splendido, fila tutto liscio come l’olio, vero? A tutti noi ci sarà da ridere… o piangere.

Ex primo cittadino bavarese, con il suo solenne tono da maestro che sa tutto, si è raccomandato: “Non cedere alla paura”. E che novità, eh? Questo concetto chiave si svela come una grande verità universale, praticamente il nuovo mantra per la democrazia in crisi. Lui stesso, inebriato da tanta saggezza, ha sottolineato che non bisogna far leva sulla paura, ma rimanere fedeli ai valori democratici. Perché, chi l’avrebbe mai detto? Sì, certo, i valori democratici sono in pericolo, e lui è qui per salvarci, come una sorta di eroe dei nostri tempi.

Ma la vera perla è l’endorsement a Andriollo, il giovane da lui coccolato, seduto a destra come un novello discepolo. “È stato per il Comune l’esempio di una politica giovane, nuova e gentile”. Ora, proviamo a immaginare come sarebbe una politica di peracottari urlanti: a chi non piacerebbe ritrovarsi nel bel mezzo di una faida tra chi urla di più?

Siamo di fronte a una domenica di scelte per i bolzanini: scegliere tra una città piena di divisioni o un’amministrazione che si preoccupa del sociale, come se fosse un abito da sera. Già, perché chi non sogna di vivere in una città dove il futuro è in cima alle priorità? Certo, “guardare al futuro” sembra un po’ come cercare di trovare un GPS in una nebbia fitta.

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