Ianeselli si carica sulle spalle il peso di Trento: sicurezza, grandi opere e altre sciagure, ma chi lo ha eletto?

Ianeselli si carica sulle spalle il peso di Trento: sicurezza, grandi opere e altre sciagure, ma chi lo ha eletto?

A una settimana dal voto, Franco Ianeselli ha finalmente annunciato la sua giunta: quattro donne e tre uomini, età media leggermente superiore ai 45 anni. Un vero trionfo della varietà e dell’inclusione, per i tempi moderni, sebbene ci si potesse aspettare un briciolo di originalità in più. Ma d’altronde, quando mai ci si può aspettare una rivoluzione da una giunta politica?

È interessante notare quanto sia volato il tempo per Ianeselli: solo una settimana per trovare il giusto mix, mentre nel 2020 erano serviti giorni in più. «C’è chi ci ha impiegato due mesi», ha ironizzato, rivolgendosi al governatore Maurizio Fugatti, come se il tempo fosse di per sé un indicatore di competenza. Ma si sa, il tempo è soggettivo, soprattutto in politica.

Ieri mattina, Ianeselli si è presentato nella sala di rappresentanza di palazzo Geremia per mostrare al mondo il suo “nuovo” governo. Ma prima dell’annuncio ufficiale, ha voluto riunire la squadra per una ‘riunione di insediamento’, perché evidentemente una stretta di mano durante un incontro formale equipara a una solida preparazione. Chi ha già lavorato sa come si fa, chi è nuovo deve semplicemente memorizzare i nomi.

«Incomprensioni si possono recuperare», ha esclamato, quasi come se stesse parlando di un vecchio amore piuttosto che di una coalizione che ha mostrato evidenti crepe. A quanto pare, l’unico vero crimine qui è il non dialogare. E dopo una serie di polemiche che hanno caratterizzato la formazione dell’esecutivo, Ianeselli ha messo immediatamente in chiaro che «rispetto» è la parola d’ordine. Perché un rispetto che non si traduce in azioni concrete è sempre benvenuto.

Quindi, per riportare la serenità tra le fila della coalizione, è fondamentale rispettare le posizioni altrui, persino quelle dei delusi. Insomma, se siamo qui è perché qualcuno, da qualche parte, ha deciso che queste persone meritano ruoli di potere. Ma come dimenticare che ciò che unisce un gruppo politico non è mai una mera questione di potere, ma di valori… che, per comodità, tendiamo a riscrivere quando fa comodo.

Valori che il sindaco sembra voler mettere nientemeno che subito sul tavolo della giunta. Perché, si sa, è fondamentale «proseguire il lavoro avviato». Che spazia dalle grandi opere fino alla manutenzione ordinaria. E non possiamo dimenticare la perla di saggezza dell’ex assessore ai lavori pubblici, Italo Gilmozzi, che affermava che perfino un marciapiede fa comunità. Non è affascinante?

Ma, badate bene, questo non è un documento prepistato di un giorno. No, Ianeselli ci assicura che è frutto di un lavoro approfondito: non abbiamo mica messo insieme un documento tre giorni prima della scadenza. Certo, non sarebbe mai un’operazione così poco seria.

Ed è proprio il programma che ha guidato il sindaco nella riunione d’esordio della giunta: «Il clima è bello». Che novità! Certo, Ianeselli ha ricordato agli assessori che i veri motivi che devono muovere le loro vite politiche sono l’interesse generale della città. Sì, proprio della città. Hanno ottenuto il 54,6% dei voti, anche se tanti non hanno votato. Ma chi se ne frega! L’importante è che adesso si occupino di tutta la città: di chi li ha votati e di chi non li ha votati. Un bel programma, vero?

«In questi anni», riflette Ianeselli, «abbiamo operato per il cambiamento della città, in un percorso non semplice». Già, e noi tutti sappiamo quanto facile sia cambiare una città, soprattutto una come Trento, che deve essere tanto “attrattiva” quanto “giusta”. Ma riguardo le disuguaglianze nel capoluogo, chi si preoccupa? A quanto pare non per il momento.

Accanto a lui, nei prossimi cinque anni, ci sarà una giunta con diverse conferme e qualche volto nuovo. Elisabetta Bozzarelli rimane alla vice-presidenza, perché, ovviamente, non si può cambiare troppo. Confermate anche Giulia Casonato e Monica Baggia, capolista di Insieme per Trento. E tra tutti, spicca Alberto Pedrotti (Campobase), il più discusso, a quanto pare voluto da un certo Renato Tomasi per quella poltrona. I nuovi colpi di scena includono il dem Michele Brugnara, il verde Andreas Fernandez e l’ex presidente di Gardolo, Gianna Frizzera (Campobase). Proprio quello che ci voleva, non trovate?

C’è chi si lamenta, dicendo che è come se avessero dimenticato le circoscrizioni. Ma Ianeselli afferma che la presenza di Gianna in giunta è una risposta a tali lamentele. Ha visto il lavoro di comunità che ha fatto a Gardolo, e ora si ricompone tutto. Che storia avvincente!

Per sé, il sindaco ha tenuto ben strette le deleghe più “pesanti”: sicurezza, università e ricerca, grandi opere infrastrutturali, bonifica delle aree inquinate di Trento nord. Perché, come ricordava in campagna elettorale, è giusto che la sicurezza rimanga sotto la sua ala, visto che non può certo essere un assessore a gestire relazioni con il questore, il commissario del governo e così via. È lampante, non credete?

Ora, parlando delle grandi opere, a partire dalla circonvallazione, Ianeselli ci tiene a precisare: «Non sarà un’azione solitaria». Ma certo, perché mettersi in competizione con gli altri quando si può semplicemente recitare il mantra della collaborazione? E spiega anche come la logica della scelta delle proprie deleghe: «Dove ci sono rapporti forti con altre istituzioni, è importante che il sindaco faccia da cerniera». Di ribaltamenti non si tratta, bensì di costruire un ponte: che bellezza!

Ma, ah, c’è una sfida che non può essere messa sul conto di un solo assessorato. Ianeselli vuole che la partecipazione diventi una priorità. Ripartendo da ciò che già esiste! Sì, ci sono le assemblee dei cittadini sul clima e l’intenzione di rivedere le circoscrizioni come case di comunità. Chissà, forse questa deve diventare «una vera e propria ossessione». Ma chi l’ha detto che non ci mancano le ossessioni in politica?

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