Vannacci in corsa per la Puglia: gli alleati non sanno se ridere o piangere sulla mossa della Lega

Vannacci in corsa per la Puglia: gli alleati non sanno se ridere o piangere sulla mossa della Lega

C’è chi preferisce rimanere in silenzio (e quindi acconsentire) e chi, invece, alza la voce e dice categoricamente “no”. La proposta lanciata sul Corriere dal vicecoordinatore della Lega, Napoleone Cera, sembra aver sortito una reazione piuttosto glaciale. La sua brillante trovata? Candidare alla presidenza della Regione un certo ex generale ed eurodeputato, Roberto Vannacci, che ha il coraggio di definirsi indipendente, pur essendo stato accolto nella Lega da un mese. Le sue note posizioni estreme sui diritti civili lo rendono un brillante contendere. Cera afferma che Vannacci rappresenta “un’alternativa vera e radicale” alla gestione di Emiliano, Decaro e Vendola. Davvero commovente! È proprio il generale che ci vuole: dice ciò che pensa, schiera il suo “effetto sorpresa” e ignora i giochi di potere della Regione.

Ma, sorpresa! La Lega tace e non si espone. Certo, having already spoken through the vice-coordinator, sembrerebbe un tantino strano che qualcuno prendesse una posizione contraria. Immagino che Cera avrà concordato tutto con i capi del partito, altrimenti sarebbe strano. I partner di coalizione non sembrano convinti. Dario Damiani, vice coordinatore di Forza Italia, con tutta la delicatezza di un diplomatico sottolinea che “il candidato deve essere cercato in Puglia”, lasciando intendere che Vannacci potrebbe avere un serio problema di iscrizione. E sorpresa delle sorprese: anche Paride Mazzotta, capogruppo regionale, sostiene che “è importante che la persona designata sia un pugliese”. Dunque, il confronto è per i partiti? Immagino che non ci siano altre alternative, giusto?

I vertici di FdI, invece, sembrano aver preso una lezione di silenzio. Non una parola è uscita dalla bocca del coordinatore Marcello Gemmato, né dal suo vice Filippo Melchiorre. Ma, incredibilmente, il capogruppo in Regione, Renato Perrini, ha rotto il ghiaccio. “Che io sappia” ha dichiarato, “non ci sono state valutazioni da parte delle segreterie regionali su Vannacci”. Ammettiamolo, chi avrebbe mai potuto immaginare un candidato senza consultazioni regionali? Tuttavia, Perrini, in un lampo di saggezza, è persuaded che il candidato debba essere un pugliese. Sembra una missione impossibile, no?

Ma come possiamo interpretare l’uscita della Lega? Facciamo un bel gioco di società: chi riesce a capire le dinamiche del centrodestra pugliese? I commentatori si affannano a sviscerare la questione, ma le idee, pare, sono un po’ confuse. L’ipotesi prevalente è che, in un modo o nell’altro, ci stia sfuggendo qualcosa di fondamentale. Forse il grande piano è farci divertire con questo balletto di candidature?

Ma certo, Carroccio ha proprio bisogno di approfittare dell’immobilismo del centrodestra. D’altronde, si sa, stiamo parlando di una coalizione che, da mesi, sembra più un’installazione artistica di un museo contemporaneo piuttosto che un gruppo politico dinamico. Se Forza Italia e FdI continuassero a non muoversi dal loro angolo, chi lo sa, magari il Carroccio potrebbe persino avanzare una proposta. Magari con il loro super candidato, Vannacci, oppure con un’altra delle loro fantastiche trovate. Del resto, siamo a Bari, dove la proposta migliore può semplicemente essere un selfie con il candidato in questione.

Negli scorsi mesi, sembrava che l’accordo sul direttore del Tg Norba, Enzo Magistà, fosse blindato. Poi, in un fulmineo e drammatico colpo di scena, ha rivelato di essere «né di destra né di sinistra». Bravo! Non c’è niente di meglio che posizionarsi al di fuori delle etichette per veder crollare le proprie quotazioni. Eppure, incredibilmente, Magistà rimane sulla scena. È quasi come se avesse un’assicurazione contro il mediocre. E Cera, nel candidare Vannacci, ha già fatto sapere che non disdegnerebbe una partnership con il giornalista. Insomma, la Lega sembra poter giocare le sue carte, ma chissà quali saranno: quella del jolly o del bluff?

La Grande Riunione della Maggioranza

Domani, il 12 maggio, si apre un’altra settimana carica di tensione in Regione. I consiglieri di maggioranza si riuniscono per discutere di riforma dello statuto e legge elettorale. Perrini sembra non avere peli sulla lingua e avverte la maggioranza di non “forzare la mano”. Che gentile da parte sua! Quando le elezioni si avvicinano e il centrosinistra ha già vinto un campionato, Perrini paragona la situazione a un bluff in un gioco di carte. Chiarissimo! Propone di modificare lo Statuto per allinearsi con la legge nazionale, ma oppone un muro sulla legge elettorale. D’altronde, non è che il suo schieramento voglia dare una mano ai perdenti, giusto?!

In tema di dimissioni anticipate dei sindaci che vorrebbero candidarsi al Consiglio regionale, FdI sembra disposta a scendere a compromessi: si può portare il termine da sei mesi a due o tre. Perché mai dovrebbero complicarsi la vita quando è così semplice trovare una scorciatoia?

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