Centro Santa Chiara, la commissaria resta: ristrutturazione o una burletta da milioni?

Centro Santa Chiara, la commissaria resta: ristrutturazione o una burletta da milioni?

Ora, finalmente, è ufficiale! La decisione è nell’aria da troppo tempo; non bastava una nebulosa previsione per capire che la proroga è stata scontata. Sembra che, per la dottoressa Maria D’Ippoliti, incaricata di guidare il Centro servizi culturali Santa Chiara di Trento, non fosse previsto alcun pensionamento imminente. D’altronde, non si può sorvolare su un buco da 2,1 milioni di euro, giusto?

Quindi, naturalmente, l’ottima notizia è che la commissaria rimarrà al suo posto per ulteriori sei mesi a partire dal prossimo 18 maggio. Che coincidenza! Proprio il tempo necessario per rimettere in sesto i conti, o meglio, per fare finta di rimetterli in sesto. E chi lo sa, magari il nuovo consiglio di amministrazione avrà il tempo di insediarsi prima che la situazione possa implodere ulteriormente.

Parlando di necessità, la vicepresidente e assessora alla cultura, Francesca Gerosa, rassicura tutti: “Se si vuole riorganizzare bene, il tempo è fondamentale”. Ma chi l’avrebbe mai detto? Chi non ha mai avuto il colpo di genio di rimandare le cose all’ultimo minuto e scoprire, ahimè, che il tempo fa la differenza? Ma certo!

I prossimi sei mesi, secondo la visione ottimistica della vice, serviranno a ultimare un piano di rottura e a predisporre l’insediamento di un nuovo consiglio di amministrazione. È chiaro che la macchina burocratica non potrebbe mai essere troppo lenta. Ebbene, il contributo di Gerosa all’evangelizzazione del lavoro organizzato è, a dir poco, sublime.

Ma non finisce qui! C’è ancora tanto, tanto da fare. Per carità, è impossibile completare un lavoro monumentale in una settimana! Quindi, nel disperato tentativo di rassicurare i cittadini, Gerosa afferma: “Vogliamo un Centro culturale rinnovato e ben organizzato per il benessere dei dipendenti”. E i cittadini? Saranno messi in attesa, naturalmente. Tutto secondo il copione.

Naturalmente, tutto ciò è reso possibile dal glorioso Music Arena, una gestione che, secondo le parole illuminate della vice, è stata completamente fallimentare. E come se non bastasse, a novembre si è deciso di tagliare proprio il Music Arena dal centro, come se fosse la fonte di tutti i mali. Probabilmente, la logica di chiudere le stalle dopo che i buoi sono scappati è la nuova norma.

Ah, le spese straordinarie, quel misterioso territorio in cui tutto si riempie di festoni e promesse. Chiaramente, la vice presidente ha deciso di mettere mano anche a queste spese tanto amate, che sono la Music Arena e le Feste Vigiliane. Come se non ci fosse già abbastanza confusione, ora la commissaria sta rivedendo i conti dell’appuntamento tradizionale di giugno.

Gerosa assicura che questo non significa necessariamente meno fondi disponibili, solo che quelli del Centro culturale Santa Chiara non verranno toccati. Ma non temete, la Regione potrebbe mettere qualcosa in più, e poi ci sono sempre Comune, Provincia e gli sponsor pronti a riempire il barile. Del resto, come Provincia, abbiamo dato circa 150mila euro, come negli anni passati. Sì, il Centro non aggiungerà risorse supplementari; si limiterà a vincere la lotteria della collaborazione con il personale. Che meraviglia, no?

E chi meglio di Gerosa per riassumere tali scelte illuminanti? Pare che ci sia stata una decisione congiunta con la commissaria che “sta facendo un ottimo lavoro”. Quasi come se “ottimo” fosse uno standard di eccellenza universalmente riconosciuto, piuttosto che un modo per sminuire una situazione che richiede maggior chiarezza. Ma va bene, perchè i dati sulla gestione ordinaria sono così positivi che possiamo ignorare la confusione delle spese straordinarie!

Gerosa ribadisce che il Centro è “in salute”. Si sente quasi il battito di un cuore pulsante che batte forte, specialmente con un incremento dei ricavi del 38,49% nel 2024 rispetto al 2023. È stato tanto il lavoro da far brillare persino i cinque teatri e gli altri 50 spazi, che ora brillano come stelle nel firmamento culturale. Ovviamente, non possiamo dimenticare il premio Olivier Awards 2025, che viene dato per chissà quale spettacolo, ma che dimostra comunque la nobiltà dell’offerta culturale.

Ma passiamo al Cda, che evidentemente ha deciso di voltare pagina. E così, il 10 maggio, la giunta ha stabilito che il presidente avrà un compenso annuo di 22.500 euro, il vicepresidente 6.000 euro, e ogni membro del consiglio riceverà 4.500 euro all’anno. Insomma, l’arte del compenso proporzionato si sta perfezionando, non trovate?

Così, mentre festeggiamo l’ottima salute del centro e la generosità dei compensi, possiamo solo augurarci di “vedere” quei risultati straordinari nel prossimo futuro, senza dimenticare che le spese straordinarie di cui parliamo sono il piccolo giallo di una storia che sembrerebbe altrimenti noiosa. Ma chi non ama un po’ di dramma?

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