La politica italiana continua a mostrare il suo volto scintillante e contraddittorio, come un cabaret che non finisce mai di sorprenderti. Nella bella città di Bolzano, si registra un mix di novità e disperazione: Forza Italia ritorna in aula, mentre la Lega si dimezza. E non è finita qui, perché il M5S ha deciso di rimanere a guardare da fuori, forse nel tentativo di scoprire nuove modalità di vanità politica.
Dieci gruppi consiliari – sì, dieci, come se la cosa non fosse già abbastanza complicata – e un terzo delle donne elette. Che meraviglia, vero? Tra i numeri, possiamo anche ammirare il nostro amico Stefano Fattor del PD, che con 681 preferenze si guadagna il titolo di più votato dai rappresentanti italiani, ma lasciate che ci prendiamo un attimo per applaudire Johanna Ramoser della Svp, che ha ottenuto l’insuperabile cifra di 1.541 voti. Forse la deflagrazione di consensi è un modo per far sentire ‘i grandi’ un po’ meno grandi?
E mentre Maurizio Puglisi Ghizzi di Casapound osserva tutto dalla sua esclusione – un candidato della Lega che non è riuscito ad accaparrarsi nemmeno un posto in prima fila – Fratelli d’Italia celebra il ritorno di Anna Scarafoni, che probabilmente sogna di rimanere in municipio come assessora, piuttosto che tornare in provincia come una ‘semplice’ consigliera. Chissà, magari sta pensando di lasciare il posto a Alessandro Forest, che ha appena abbandonato FdI con un gran colpo di porta. Un cambio di guardia improbabile, certo, ma in politica tutto può succedere, soprattutto quando si tratta di non andare a sfaldare la fragile maggioranza provinciale.
Ci sono quelli che avevano già preparato la valigia prima del voto – un ottimo modo per prepararsi a una sconfitta anticipata – e quelli che, invece, l’hanno fatta la notte stessa, mentre osservavano i risultati che piovevano nel loro partito come le briciole di una cena sfortunata. E infine, ci sono i nuovi giunti, quelli che accarezzano l’idea di entrare nell’aula del Consiglio comunale per la prima volta. È un po’ come assistere a una festa di addio al celibato in cui nessuno sa perché è lì.
Col risultato che ora abbiamo dieci gruppi contro i nove di prima, 17 consiglieri per il centrodestra e 12 per il centrosinistra, un nuovo Team K con 3 membri, 6 per la civica di Angelo Gennaccaro, e 7 per la Svp. Tutto bene, no? Ovviamente, i Cinquestelle rimangono per la seconda volta consecutiva fuori dalla porta, insieme a Rifondazione Comunista e Restart. Non potrebbero avere un momento migliore per riflettere sulla loro esistenza politica.
Certo che c’è da divertirsi
Non possiamo naturalmente escludere l’arrivo trionfale di Forza Italia che, con la duplice entrata di Patrizia Daidone e Davide Mahmudy, sembra quasi voler dire “Ci siamo anche noi e siamo qui per restare!” Non importa che la nave stia affondando, l’importante è ballare sul ponte, giusto?
Insomma, in questo teatro di marionette che è la politica, non ci resta che osservare e ridere amaramente. Perché, in fondo, chi ha davvero bisogno della coerenza quando puoi avere il dramma e la commedia in un sol colpo? Un applauso a tutti i protagonisti che si avviano a scrivere il prossimo atto di questa soap opera italica.
Ah, il glorioso ritorno di Anna Scarafoni, la paladina della politica locale, che ora, prima ancora di essere eletta, sta seriamente considerando di rimanere nel Municipio come assessora. Ma, chi lo avrebbe mai detto? Lasciare il posto in Provincia a Forest, che giusto ieri è uscito dal partito? Improbabile, direi!
Intanto, nuovi volti si affacciano all’orizzonte: Carlo Vettori e il coordinatore cittadino Roberto Muraro. Questi due, insieme a Scarafoni e Patrizia Brillo, formano un quartetto che ha “brillantemente” vinto la guerra interna al partito. E come se non bastasse, s’inserisce a gamba tesa il consigliere uscente Tritan Miftyu, che vanta un legame non proprio casuale con Alessandro Urzì. Che sorpresa!
Debuttanti e veterani
Il gruppo della Svp è rinnovato per metà, e chi meglio di Johanna Ramoser, con un impressionante bottino di 1.541 preferenze, può guidare i consociati? Non è certo una novità. Ritorna in Consiglio Sylvia Hofer, la quale, fino a ieri, era la presidente della Circoscrizione Centro, mentre tra i newbies spicca Liz Ribeiro da Silva, ex capitana del Basket Club Bolzano. Il Partito Democratico, invece, conferma sostanzialmente tutti gli uscenti, niente di nuovo sotto il sole, a parte Stefano Fattor, l’italiano più votato con 681 preferenze, e il veterano ex DC, Silvano Baratta.
Nel frattempo, ci deliziamo con il ritorno di Monica Franch e il debutto del giovane Diego Laratta. Ma chi non ha mai avuto dubbi sul fatto che il gruppo dell’assessore Angelo Gennaccaro mantenesse il suo charme? Christian Battisti e il prediletto delle preferenze Ab Chniuoli continuano a brillare. Ma, ahimè, non fanno più parte della combriccola gli esponenti del PD, incluso l’ex segretario Alessandro Huber. Oops!
Nella lista civica di Roberto Zanin, l’acclamato è il sempreverde Claudio Della Ratta, insieme ai freschi eletti Angelo Liuzzi e Gabriele Repetto. I Verdi, che gioia!, eleggono per la prima volta la presidente uscente della Circoscrizione Gries-San Quirino, Cornelia Brugger, e Luca Di Biasio, segretario di Sinistra Italiana. Non possiamo dimenticare di menzionare le conferme di Chiara Rabini e di Rudi Benedikter.
Nella Team K, si avverte il profumo della novità con Giuliana Dragogna, mentre nella civica di Juri Andriollo, ex lista civica Caramaschi, l’unico a “sopravvivere” è Pietro Borgo. La Lega, ah, che colpo di scena! Diminuisce la schiera a soli due eletti, ovvero i consiglieri uscenti Roberto Selle e Marco Caruso. Resta fuori Maurizio Puglisi Ghizzi, il candidato di zona Casapound. Incredibile, giusto?