Südtiroler Volkspartei: otto decenni di resistenza nel teatrino politico italiano, e la Stella Alpina continua a brillare in Parlamento!

Südtiroler Volkspartei: otto decenni di resistenza nel teatrino politico italiano, e la Stella Alpina continua a brillare in Parlamento!

Il partito che raccoglie le anime dei sudtirolesi è stato fondato l’8 maggio 1945 da un manipolo di antinazisti e antifascisti, un momento storico degno di un grande film, se solo ci fosse stato un budget per le riprese. Da allora, il nome e il simbolo della Südtiroler Volkspartei (o Svp, per gli amici) non sono cambiati, come se avessero trovato la formula magica per la longevità politica, o più semplicemente, non avessero voglia di fare pacchi e scatole. Oggi, il partito più longevo d’Italia festeggia i suoi 80 anni, sempre presente in Parlamento dal 1948. Chissà perché, non sembrano averlo ancora notato in tutte le loro riunioni.

La celebrazione ufficiale è fissata per settembre, giusto in tempo dopo la Giornata dell’autonomia del 5, un evento che fa sembrare le feste di compleanno per gli ottantenni alquanto insipide. Dieter Steger, l’Obmann (il segretario politico, ma chi ha voglia di usare termini semplici?), ha spiegato che l’ideale fondante del partito era alquanto chiaro: la riunificazione con Austria, perché sì, il passato è sempre meglio del presente. E naturalmente, la difesa degli interessi dei gruppi linguistici tedesco e ladino, come se queste lingue stesse avessero bisogno di una lobby. La strada è stata lunga, dall’epico «Los von Trient» del 1957 (cherobbe quel giorno, se solo avessero pensato di brevettarlo) all’alleanza con Fratelli d’Italia, che, sorprendentemente, non sono esattamente sinonimo di libertà e tolleranza. Chi l’avrebbe mai detto?

La Svp è nata come un fiero baluardo antifascista, un po’ come un supereroe in calzamaglia che combatte l’italianizzazione forzata. Per non parlare del fatto che le Katakombenschulen (scuole clandestine per l’insegnamento del tedesco sotto il fascismo) rimangono un capitolo che riesce a fare invidia a un romanzo di spionaggio. Ma il bello è quando la Svp ha messo in cantiere alleanze con tutti: prima con la DC, poi con il centrosinistra, fino ai salti mortali con la Lega e ora con Fratelli d’Italia. Chi lo sa, potrebbe essere il nuovo trend del “cambiare in base alla corrente”!

Origini e Narrazione

Diciamo che il 8 maggio 1945 era un gran giorno: la Germania hitleriana crollava mentre, in una villa a Gries, Erich Amonn, Friedl Volgger e Hans Egarter decidevano di mettere su un partito. Già che c’era, perché non rifondare tutto? Così, dopo lo tsunami di Tangentopoli del 1992, la Svp potrebbe giustamente vantare il titolo di “partito più longevo d’Italia” (almeno finché non iniziamo a contare i partiti di quelle famose riunioni di condominio).

Steger ha sottolineato che l’8 maggio rappresenta una data cruciale per l’Alto Adige, con l’Europa in macerie e i sudtirolesi che si chiedevano quale futuro avrebbero avuto. Lo shock delle opzioni del 1939 è stato lungo e straziante, ma hey, chi ha detto che la storia è gentile? La Svp è vista come una sorta di fortuna storica, un titolo che certamente non si trovava nella brochure turistico-politica dell’epoca.

L’idea fondante è chiara: riunirsi con Austria e proteggere i diritti dei gruppi linguistici, perché livelli superiori di burocrazia e piani di autonomia sono sempre una ricetta per il successo. E mentre si negozia per maggiori competenze, l’ottimismo di Steger è contagioso, quasi come un mal di testa che nessuno sa spiegare, ma tutti vogliono parteciparvi.

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