Bolzano e Merano al ballottaggio: la sorpresa che nessuno si aspettava, gli elettori sfuggono al copione dei partiti

Bolzano e Merano al ballottaggio: la sorpresa che nessuno si aspettava, gli elettori sfuggono al copione dei partiti

C’è stato un ulteriore crollo nell’affluenza al voto. Come lo spiega Günther Pallaver, per anni docente all’ateneo di Innsbruck e ora senior researcher all’Eurac di Bolzano? “È in corso una forte erosione del legame con i partiti. Nelle grandi città, gli italiani si sono recati meno alle urne rispetto ai madrelingua tedeschi. Ricordo che alle ultime elezioni provinciali, i votanti italiani sono stati il 20% in meno rispetto alle zone rurali tedesche.”

Chi vincerà il ballottaggio a Bolzano? “La partita non è scontata. Il candidato del centrosinistra Juri Adriollo è indietro di 9 punti. Ma sia Gennaccaro (12 per cento al primo turno) sia la Svp lasceranno libertà di voto. Nel partito della Stella Alpina, non tutti sono affini al centrodestra. E potrebbero votare al ballottaggio anche per il centrosinistra. Poi, il Team K ha registrato un buon risultato e il 18 maggio non voterà per il centrodestra. Gennaccaro andrà con chi gli farà più concessioni, ma non è scontato che chi voterà al ballottaggio seguirà le indicazioni dei singoli partiti. Se poi vincerà Claudio Corrarati, a Bolzano governerà la destra.”

La Svp è rinata in queste elezioni? “In generale, ha superato i cento sindaci nell’intera provincia di Bolzano. E a Merano, Katharina Zeller sembra sulla retta via per diventarlo al ballottaggio.”

La Stella Alpina ha propri sindaci in tutte le grandi città altoatesine. “Tranne a Bolzano e inclusa però Laives dove si è votato un anno fa. Ed è interessante notare che anche paesi con maggioranza italiana abbiano sindaci di madrelingua tedesca come Vadena e Salorno. Anche Appiano è stata riconquistata. Per tutto questo, la Svp può essere contenta di queste elezioni.”

Come ci è riuscita? “La Svp è l’unico partito ad avere una struttura capillare sul territorio. Si sente dire spesso in tanti paesi che la si vota per avere un contatto con l’amministrazione provinciale. Ed è da qui che scaturiscono i successi, o almeno così amano giustificare la loro esistenza.”

Sì, sì, meraviglioso, finalmente i soldi alle comunità! Non è strano come una promessa sia sempre in agguato, pronta a essere svenduta come un pacco di pasta in offerta? Ma andiamo a Merano, dove la campagna elettorale di Katharina Zeller sembra avere fatto miracoli. La domanda è: la sua bella campagna è davvero il motivo per cui è in testa dopo il primo turno?

La risposta, a quanto pare, è sì! Ma sorpresa: ha anche ricevuto voti dagli italiani grazie a una lista collegata. Geniale, vero?

In un’intervista, Zeller ha escluso qualsiasi possibilità di alleanze con Dario Dal Medico. E chi lo avrebbe mai pensato? Ha affermato di guardare a sinistra, proprio come sua madre, Julia Unterberger, senatrice eccezionale di quella sinistra che ci tiene a fare sparire i problemi—almeno fino alla prossima campagna.

E suo padre, l’ex senatore Karl? Ah, lui è un liberale e ha detto chiaramente che se fosse in Germania voterebbe liberali. Un colpo di scena! Ma, attenzione, i liberali non sono noti per i loro legami con la destra; piuttosto, si fanno un bel viaggetto al centro. La cosa più affascinante è che a lui preme l’Autonomia, come se fosse l’unica cosa sensata in tutto questo caos.

Ma tornando a Katharina Zeller, ha davvero preso qualcosa dai suoi genitori? La risposta è ovviamente complessa, perché i figli sono sempre il prodotto della loro famiglia, tanto da sembrare un esperimento sociale andato storto. Ma, come si suol dire, la socializzazione politica non mente mai!

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