Le elezioni comunali nei territori dell’Oltradige e della Bassa Atesina, che sembravano un grande palcoscenico per la democrazia, si sono rivelate un riflesso di un drammatico e inarrestabile arretramento della rappresentanza italiana. Ah, che sorpresa! Nella carovana della politica, il popolo italiano sembra aver perso il suo biglietto di accesso, specialmente a Marlengo, dove in consiglio comunale l’unico italiano è come un pesce fuor d’acqua.
Nell’analisi di questa tornata elettorale, non possiamo trascurare il caso di Laives, che ha deciso di votare in anticipo nel 2024, regalando la poltrona di sindaco a Giovanni Seppi, dell’Svp, che ha ben pensato di dare una sterzata all’asse del potere locale. Che bella mossa, un vero genio della strategia politica! Ora, i sindaci italiani nella Bassa Atesina si contano su una mano sola, e non è per mancanza di entusiasmo, ma perché la realtà è che da due siamo scesi a uno, e la riconfermata Giorgia Mongillo di Bronzolo si ritrova a reggere la bandiera sul campo minato della politica locale.
Se pensate che la situazione nei comuni dell’area sia diversa, preparatevi a una doccia fredda. A Egna, ad esempio, la situazione è cambiata come in una soap opera: è stata eletta Karin Jost con un brillante 53,9% dei voti. Ebbene sì, mentre perde il suo unico consigliere italiano, il comune accoglie anche la perdita di uno dei due assessori in giunta. Insomma, un passo avanti e tre indietro, un classico della politica italiana!
E non è finita qui. A Salorno, Roland Lazzeri si aggiudica il secondo mandato, consolidando una storica vittoria dell’Svp, mentre ad Appiano, che di certo non brilla per capacità di attrarre rappresentanza italiana, scivola da tre a due consiglieri. Con la vittoria di Andreas Egger, l’Svp non ha bisogno di alleati per governare — che comodità! Ma sicuramente avrà a cuore la rappresentanza italiana in giunta, tanto da dover scegliere tra Luca Dallago della Lega o Massimo Cleva di Appiano Unita, entrambi gli unici eletti dei loro rispettivi partiti. Una vera opportunità di scelta!
Ecco dove si intromettono le forze ambientaliste, che nel loro elenco di buone intenzioni non riescono a raggiungere il voto italiano. Che delusione! Che la gente non presti attenzione a liste civiche e partiti verdi è un mistero profondo quanto la politica stessa. Ciò che uno avrebbe pensato sarebbe stato un invito all’unità in un contesto così frammentato, si sta trasformando in un triste racconto di impotenza. Ma chi ha tempo per i sogni quando si è immersi nella realtà?
La presenza di partiti di ispirazione italiana nei comuni del Burgraviato e della Venosta è un evento straordinario, considerando la naturale avversione di molti per le novità politiche. Diamo un’occhiata a come si sono evoluti gli eventi nei vari comuni, partendo da quelli che sembrano essere i più fortunati.
Cominciamo con Lagundo. Qui, le cose vanno splendidamente, o almeno così dicono gli esperti. Due eletti di Lagundo nel Cuore, Nino D’Eredità e Roberto Federico, sono entrati in consiglio comunale. E uno di loro avrà l’onore di sedere nella giunta retta dalla neo sindaca Alexandra Ganner. Congratulazioni! E chi se ne frega se si tratta dell’eccezione in un mare di nulla? Non è una grande conquista?
Passiamo a Marlengo, dove all’improvviso emerge un certo Aldo Sannella per Alleanza per Marlengo. È l’unico rappresentante di lingua italiana, ma probabilmente sarà troppo occupato a fare l’imbucato delle feste piuttosto che entrare nella giunta di Felix Lanpacher. Deve essere bello essere un’ottima spalla, non trovate?
Proseguendo, a Postal abbiamo tre consiglieri: Condotta e Vitella per Postal nel cuore, e Arnaldi per Aria Nuova. Che atmosfera frizzante! Spero che Othmar Unterkofler, che comanda la giunta, apprezzi le visite delle nuove leve. Ma chissà, magari un giorno si ricorderà di come si fa a dare spazio ai rappresentanti delle varie comunità.
A Gargazzone, la Lista Civica fa il colpaccio con quattro consiglieri. Tre di loro sono di lingua italiana: Giustina Beton, Gianfranco Cassin e Saverio Vaccaro. Non che entrino nella giunta del sindaco Bernhard Paris come se avessero un biglietto d’ingresso VIP, ma hey, il numero conta, giusto? Magari saranno i portabandiera del sommerso.
A Silandro, Dunja Tassiello (da Silandro Futuro) è l’unica italiana a entrare in consiglio. Con un sindaco come Christine Kaserer, che si deve essere sentita invasa da tutte quelle donne nella competizione, chissà cosa avrà pensato. Pole position garantita per chi sa come muoversi nello show business politico!
Infine, a Malles Venosta, Bruno Pileggi del PD resiste al mondo contro 18 consiglieri guidati dal sindaco Josef Thurner. Un vero atto di coraggio, non trovate? Unico italiano in mezzo a una folla di “benpensanti”. Siamo sicuri che il suo sarà un servizio significativo. Ecco un certo “quadro complessivo” che, pur nella sua stabilità, mette in evidenza quanto sia dura la vita per le comunità italiane nel trovare una rappresentanza decente a livello comunale.