Il piccolo comune di San Candido, noto per essere la culla del tennis mondiale grazie a Jannik Sinner, ha fatto notizia, e non solo per le sue bellezze paesaggistiche. In un’epoca in cui la rappresentanza etnica è tanto discussa, la combriccola italiana qui ha tirato un sospiro di sollievo: ben quattro consiglieri di lingua italiana sono stati eletti! Un vero trionfo, considerando che prima di ora la situazione era più simile a un deserto elettorale.
Ma non lasciamoci prendere dall’euforia. A Sesto Pusteria, il paese che ha dato i natali al nostro eroe sportivo, il quadro è ben diverso: la rappresentanza italiana è rimasta a zero. Sì, zero! Un bel modo di ringraziare la sua famiglia, non trovate? Ma noi sappiamo bene che nella vita le contraddizioni fioriscono come fiori nel deserto.
Quindi, mentre a San Candido si festeggia per un risultato che, a dirla tutta, suona più come un’eccezione che una regola, a Brunico, che può vantare più di 15 mila abitanti, la situazione si fa grigia. Un centro che dal nuovo millennio riesce a stento a mantenere tre rappresentanti italiani in consiglio. Pare che il potere elettorale abbia deciso di prendersi una pausa caffè, e noi, increduli, possiamo solo osservare.
Proprio così, tra una chiacchiera e l’altra, San Candido si è così trasformato nella roccafortePolitical della comunità italiana di Pusteria. Certo, a condizione che non si guardi troppo sotto il tappeto delle affluenze. Solo il 53,6% degli aventi diritto si è presentato, una bella discesa rispetto al 69,2% delle elezioni precedenti. Ma chi ha bisogno di elettori quando il risultato è così “storico”?!
In sintesi, cari lettori, ci troviamo di fronte a un teatro dell’assurdo: dove l’eco di una vittoria risuona in un comune, mentre a pochi chilometri di distanza l’assenza di rappresentanza è una costante. Ma è proprio in queste contraddizioni che emerge la vera essenza della politica, e di certo non ci annoieremo mai cercando di capire dove sono finiti gli italiani a Sesto.