L’assessore Daniele Ara sembra aver trovato la ricetta perfetta per affrontare l’alluvione di ottobre. Adesso, grazie all’abilissimo commissario Fabrizio Curcio, Bologna avrà l’onore di essere gestita in modo speciale, come un operetta per bambini. Certo, è proprio quella che aspettavamo tutti, giusto? Hanno finalmente riconosciuto che la situazione era “fuori dall’ordinario”, come se non fosse chiaro a chiunque avesse messo piede in città. Come se il concetto di ‘danno’ non fosse già di per sé straordinario!
Ma non preoccupatevi! Il nostro assessore è sicuro che i progetti speciali arriveranno a tempo debito. “Le altre questioni vanno ancora capite,” dice, quasi come se fosse una novità che la burocrazia si muova col passo di una lumaca. E, sorprendentemente, non può ancora pronunciare un verdetto sulle risorse disponibili. Ah, l’incertezza politica, quel bello sport italiano che ci allieta le giornate!
Ma come si preparano al passaggio alla governance commissariale? Ah, stiamo “elaborando un piano di medio-lungo periodo.” Chi avrebbe mai pensato che un piano fosse necessaria? Hanno addirittura studiato i rii collinari come se fosse una mappa del tesoro! E naturalmente, il rischio idraulico proviene dalla collina, non dalla pianura. Sì, perché le mappe non mentono mai, giusto? Se lo dicono, è la verità assoluta!
Intanto, i cittadini afflitti potranno, finalmente, accedere a ristori appropriati. “Abbiamo avuto rapporti importanti con i cittadini,” afferma trionfante, come se i cittadini non avessero visto i loro beni galleggiare lungo il fiume. E sì, per affrontare l’alluvione del 2024, ora possono servirsi di una fantastica piattaforma chiamata “Sfinge”. Perché, ovviamente, l’unico modo per risolvere problemi complessi è aggiungerne uno nuovo, giusto? E chi sa anche quando scopriranno l’entità dei ristori. Ma non temete, l’attesa non fa mai male!
È davvero sorprendente osservare come i privati colpiti dall’alluvione di Bologna abbiano insistito per la creazione di una vasca di laminazione per il Ravone. Ma chissà, si farà presto con la gestione commissariale? Non è che ci siano molte certezze, ma la speranza è l’ultima a morire, no? “Quella soluzione è nelle nostre previsioni, ma dobbiamo capire come si traduce sul nostro territorio”, ha detto qualcuno, sicuramente con un sorriso rassicurante.
Ma chi non vorrebbe credere che il Ravone, insieme al Rio Meloncello e all’Aposa, avrà interventi significativi per trattenere l’acqua? Magari da un giorno all’altro? La realtà è che “dobbiamo ancora capire modi e tempi di questo nuovo decreto”, perché le promesse, come i fiumi in piena, tendono a defluire.
E la fiducia in Curcio? “Abbiamo molta fiducia in lui”, afferma qualcuno, mentre i nuovi decreti sembrano più un rompicapo che una soluzione. Si attende l’iter parlamentare, mentre i cittadini possono solo rimanere in ascolto, sperando che le decisioni civiche non si perdano lungo il cammino burocratico.
Riguardo alla ricognizione dei danni ai privati, pare si tratti di un lavoro in corso. “Abbiamo un ufficio che segue le procedure con la Protezione civile”, ci rassicurano. Ah, i contributi di immediato sostegno! Fino a 10.000 euro, che certamente risolveranno tutte le magagne. E non dimentichiamoci del lavoro sui ristori della piattaforma Sfinge, perché la burocrazia rende tutto così emozionante!
È così che siamo, una città fragile, ma non preoccupiamoci! “Dobbiamo tutti crescere nella consapevolezza”, dicono le istituzioni, mentre i cittadini si chiedono se questo salto di qualità arriverà prima o dopo la prossima alluvione. E sulla manutenzione in collina, ah, sì, “c’è un problema che riguarda anche i suoli privati”. Non si tratta di ripartire le colpe, si tratta di impegnarci insieme — per cosa, esattamente, rimane un mistero.