L’ormai celebre avventura dell’ex ministro Carlo Giovanardi a Castelvetro, un perfetto esempio di quanto sia meravigliosa la vita politica italiana, ha preso una piega piuttosto comica. Insomma, chi da un ex ministro si aspetterebbe di sentire che la sua auto non era stata rubata, ma semplicemente non aveva alcuna idea di dove fosse parcheggiata? Macché!
Il 26 aprile, dopo un pranzo con imprenditori dai nomi altisonanti come Cremonini, il nostro eroe si è diretto verso quello che era convinto fosse il suo posto auto, solo per scoprire che, sorpresa sorpresa, la sua Audi grigia non si trovava. Certo, come ogni cittadino onesto, si è subito rivolto ai carabinieri, perché, si sa, la verità è sempre lì a due passi e nessuno avrebbe mai potuto concepire che fosse semplicemente… dove l’aveva lasciata.
La piccola disavventura ha preso un risvolto notevole quando il sindaco di Castelvetro, Federico Poppi, ha annunciato trionfalmente il ritrovamento dell’auto: ferma e intatta, a soli 50 metri di distanza. Non proprio il miglior spot per la preparazione di una denuncia per furto, o forse è solo un ottimo modo per testare l’efficienza dei servizi di emergenza, che tra un caffè e un’indagine, hanno portato a questa sorprendente conclusione.
Giovanardi, nel tentativo di prendere le cose con filosofia, ha sarcasticamente osservato che almeno nessuno può accusarlo di viaggiare con un autista. Davvero un bel colpo, visto che i politici sono notoriamente riconosciuti per le loro scelte brillanti ed infallibili!
Nel tentativo di ricostruire l’accaduto, il senatore ha descritto il suo pomeriggio in modo piuttosto dettagliato, persino con scale da scendere, sguardi attenti in cerca della sua automobile perduta, il tutto mentre i carabinieri cercavano di rendere il centro di Castelvetro un po’ più interessante con una vera e propria operazione di ricerca, come se si trattasse di un crimine ai limiti del Novecento.
Ma, come sempre accade, tutto ciò che brillava nel mondo dell’auto esotica si è rivelato un semplice gioco di “dove l’avevo messa?” Il lettore attento si starà chiedendo: e cos’è successo una volta che l’auto è stata ritrovata? Sarà forse stato chiesto un risarcimento per il trauma subito dal senatore mentre stava per allertare le forze dell’ordine? La risposta è semplicemente che tutto è tornato alla normalità, con Giovanardi che si è detto pronto a far ripartire la sua avventura senza ulteriori perdite di tempo, promuovendo una consultazione su come parcheggiare nel centro di Castelvetro, perché, ovviamente, ci sono solo cose da imparare da questa vicenda delle auto scomparse.
Ah, il meraviglioso mondo della burocrazia! Immaginate la scena: una macchina ritrovata a soli 50 metri dalla caserma, in bella mostra. Un vero mistero da detective, non trovate? Eppure, la rivelazione di questo piccolo particolare ha richiesto la bellezza di trenta ore. Davvero, complimenti a tutta l’amministrazione!
Ma, chiaramente, non è solo il protagonista di questa storia a essere distratto. No, quando chiama in causa il Comune, i vigili e i carabinieri, sembra quasi che stia accennando a una sorta di sinfonia dell’incompetenza. “Faccio mea culpa”, dice. Ma che generoso da parte sua!
Quando ha risposto alla richiesta di un commento con la sua famosa battuta: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, ha davvero superato se stesso. Non c’è niente di più divertente che utilizzare un noto detto per giustificare un disguido così epico.
E ora, siamo giunti alla conclusione di questa avvincente saga? “Per me di sicuro”, afferma. Ma quanto è rassicurante vedere il lato positivo di tutta questa faccenda! Almeno adesso il pubblico sa che non ha l’autista né l’auto blu. Ma chi lo avrebbe mai pensato? Stranamente, i parlamentari normalmente appaiono con dei chauffeur, ma lui, oh così unico e speciale, ecco… si muove da solo!