Ci sono ben 154 Comuni pronti a scervellarsi per decidere chi avrà l’onore di sedere nelle poltrone più ambite (e ben pagate) mentre oltre 5.700 aspiranti consiglieri si contendono il posto al sole. Le partite più affascinanti? Sicuramente a Trento, Pergine-Valsugana, Arco e Riva del Garda. Sì, perché chi non ama un bel dramma politico!
Domenica 4 maggio, le urne saranno apertissime dalle 7 alle 22. Ma non preoccupatevi, la folla di candidati non mancherà di certo di intrattenervi. In questo grande circo, nei Comuni con un solo candidato sindaco, gli elettori dovranno superare un delizioso quorum del 40%. Certo, perché chi non ama un bel gioco di numeri? E se i candidati non raggiungono il fresco 50% più uno nei Comuni sopra i 3.000 abitanti, ecco che ci si vede direttamente il 18 maggio per un bel ballottaggio. Un’altra occasione per discutere di politica tra un caffè e un dolcetto!
Ora, parliamo delle liste e delle preferenze. Gli elettori possono esprimere fino a due preferenze, e attenzione: non c’è l’obbligo di bilanciare i generi. Questo è il vero colpo di genio! La libertà di scelta regna sovrana, anche se non sarà possibile votare per un sindaco e una lista di un’altra coalizione. Insomma, la democrazia alle sue massime espressioni: chi ha bisogno di opzioni?
Trento è il capoluogo e, chiaramente, il teatro dei sogni. Con 102.465 aventi diritto al voto, è qui che si concentrano le ultime speranze del nostro amato paese. Ma non dimentichiamoci di Pergine-Valsugana (19.146), Arco (15.226) e Riva del Garda (14.755). Queste ultime due amministrazioni sono state duramente colpite dall’inchiesta «Romeo», un bel fiasco che ha mostrato il meraviglioso intreccio tra affari e politica. Chi non ama un po’ di scandalo per rendere le elezioni più piccanti?
Il sindaco uscente, Franco Ianeselli, si aggrappa alla sua poltrona con tutte le forze, sostenuto da un meraviglioso mix di Partito Democratico, Psi, Alleanza Verdi Sinistra, Campobase e altri gruppi civici. E come ogni buon dramma, non manca la rivalità: la sua principale avversaria, Ilaria Goio, gode del sostegno di un’eterogenea combinazione di centrodestra, ovvero Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Un bel cocktail politico, non trovate?
Ma certo, un’altra stagione di elezioni in arrivo! In questo caso, sembra che si stia svolgendo una sorta di “chi ha più candidature” tra le municipalità. A Pergine-Valsugana, la competizione si riscalda con tre candidati, tra cui bizzarrie come Carlo Pintarelli, supportato dal sindaco uscente Roberto Oss Emer. Chi l’avrebbe mai detto che un civico potesse avere tanto peso, giusto?
A quanto pare, la gara si fa interessante ad Arco, dove quattro aspiranti sindaci si contendono il trono: Dario Ioppi per il Centrosinistra, Alessandro Amistadi per il Centrodestra, Mauro Ottobre con le civiche autonomiste e per chiudere in bellezza, Arianna Fiorio, che mescola civiche e ambientalisti. Chi non ama un bel mix di ingredienti, specialmente se alcuni di essi non si sopportano nemmeno?
Ma aspettate, non è finita qui! A Riva del Garda, il caos regna sovrano con un totale di sei candidati. Mentre il consigliere comunale dem Alessio Zanoni si è circondato di ben otto liste, che rappresentano una sorta di armata brancaleone che spazia dal Partito Democratico a Campobase, passando per Europa Verde e Casa Autonomia. Se non è una celebrazione della democrazia, non so cosa lo sia!
La vicesindaca uscente Sylvia Betta, oltre a ottenere supporto dall’Partito Autonomista, ha conquistato anche i favore di Fratelli d’Italia e di alcune civiche. Per quanto riguarda il cenotafio del centrodestra, Carlo Modena è lì a far brillare le sue alleanze con Lega, Forza Italia e una civica. Mica male, considerando che la sindaca uscente, Cristina Santi, è indagata nel ben noto caso «Romeo». Ahi, che brivido!
Restando in tema, non possiamo dimenticare gli altri tre candidati per la poltrona di sindaco: Maria Pia Molinari, figlia dell’ex primo cittadino e senatore Claudio Molinari, tale Paolo Grossi, ex vicequestore, e Luca Barbieri di Forza del Popolo. Diciamocelo, un bel mix di discendenze e retaggi passati!
Passando a questioni più serie, ecco che il prefetto Giuseppe Petronzi si è affacciato per rassicurarci che tutto sarà sotto controllo, con un “piano di sicurezza” per il processo elettorale. Che sollievo sapere che il commissariato del governo per la provincia di Trento sta pensando alla protezione dei seggi elettorali e a evitare che, chissà, potrebbero sorgere imprevisti che disturbano l’ordine pubblico. Immaginiamo già il caos se qualcuno tentasse di mettere in dubbio la regolarità delle elezioni! Un vero affare di stato, insomma!