Liberazione, Noemi Di Segni: La Brigata Ebraica, gli eroi dimenticati che hanno “salvato” l’Italia. Ma chi se ne importa del loro sacrificio?

Liberazione, Noemi Di Segni: La Brigata Ebraica, gli eroi dimenticati che hanno “salvato” l’Italia. Ma chi se ne importa del loro sacrificio?

C’è da sbellicarsi dalle risate pensando alla presenza della presidente dell’Unione delle comunità ebraiche di Roma, Noemi Di Segni, e del suo fidato alleato, il rabbino capo Riccardo Di Segni, alle celebrazioni del 25 Aprile a Porta San Paolo. Sì, proprio lì, di fronte a una storia che si presupone di ricordare, invece sembra che si ripeta in eterno, ma con volti nuove di zecca.

La presidente ha fatto un bel discorsetto, dicendo ferventemente: «Ricordiamo la Brigata Ebraica». Oh, che rivelazione! Con tutti i blasfemi di oggi, ci si dimentica sempre di chi realmente ha dato un contributo. Ma il punto forte è stato quando ha sottolineato che questi “ragazzi giovanissimi” arrivarono “da ogni parte del mondo” per liberare l’Italia, non loro. Quindi, ricapitolando: liberare i luoghi, ma non le persone. Geniale, vero?

Infatti, come può una celebrazione del genere, che si professa inclusiva, scivolare sul fatto che tutto ciò dovrebbe essere riconosciuto con rispetto? La presidente continua: «Non possiamo oggi denigrare nazioni, stati e contesti senza ricordare il loro sacrificio». Parole sante! Ma francamente, basterebbe applicare lo stesso principio anche a chi, in tempi recenti, si è rifiutato di vedere le contraddizioni nel loro discorso quotidiano.

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