25 Aprile, Speranzon (FdI): Un altro anno di “libertà” festeggiato, ma quanto è originale il nostro grazie agli americani e non ai sovietici?

25 Aprile, Speranzon (FdI): Un altro anno di “libertà” festeggiato, ma quanto è originale il nostro grazie agli americani e non ai sovietici?

Nelle piazze venete, l’assenza (totale o parziale) dei politici e amministratori di Fratelli d’Italia non è passata inosservata. Eccoci all’immancabile dicotomia del 25 Aprile, sempre avvolta nella polemica. Il senatore Raffaele Speranzon commenta la giornata: “Il 25 Aprile è ancora una festa divisiva. Ma, scherzi a parte, perché non c’eravamo alle celebrazioni?”

“Mah, ieri, al Senato, ho notato che mancavano i leader e capigruppo del centrosinistra,” rivela il senatore. Nella sua disamina, ha persino tirato in ballo tre figure simboliche: un partigiano, un carabiniere e un seminarista. Non male per chi si trova in un contesto così “divisivo”, vero? “Giovani che hanno sacrificato la vita per la libertà”, prosegue con tono solenne. Ah, la libertà, quella parola che unirà sempre, giusto?

Ma voi di FdI, lo riconoscete il 25 Aprile? “Certo, lo consideriamo una festa della Libertà. Per fortuna, quel giorno sono sbarcati gli americani e non i sovietici, altrimenti la nostra storia sarebbe stata molto più interessante!” Ecco un’affermazione che grida: “Grazie a Dio per gli alleati giusti”.

Ma attenzione, perché è la festa della Liberazione, non della Libertà. “Liberazione dall’occupazione nazista che sancisce la fine del fascismo!” Grida Speranzon con fervore. A ottant’anni di distanza, però, arriva con la mega svolta pacifista: “È ora di pacificare il Paese e mettere fine a questo clima di guerra civile permanente.” Che ottima idea! È come dire che è ora di smettere di litigare per il pranzo di Pasqua, eh?

“Sono d’accordo con Massimo Cacciari quando parla di clima divisivo,” aggiunge. Chissà, forse hanno finalmente trovato il modo di unire le forze per … beh, costruire qualcosa? “È criminale mantenere questo odio!” Cosa sentirà ora, un campione del dialogo in un contesto così conflittuale.

Ora, la parola “sobrietà”, usata per moderare le manifestazioni, non è stata accolta troppo bene. Non le sembra un modo per silenziare le cerimonie? “Trovo la sobrietà una bella parola, paragonabile a pace! Chi la critica è in mala fede!” Ma certo, il vero problema è che le cerimonie vengano moderate. L’eccesso di festeggiamenti e la sobrietà che offende, no?

In sostanza, per FdI questa celebrazione non è estranea? “Estranea solo quando viene usata come strumento per colpire una parte politica!” Insomma, ci si augura che un giorno diventi una festa di tutti. Potremmo quasi immaginare una parata unidimensionale, dove tutti ballano al ritmo della tolleranza… o per lo meno, lo sperano.

Ah, la libertà, quel concetto così amato da tutti, soprattutto da chi la sfrutta a proprio piacimento. Cominceremo con una celebrazione dei valori della democrazia, in contrapposizione all’autoritarismo. Sarà una grande festa per tutti, una pacificazione nazionale che segna la fine di un Novecento carico di conflitti. Ovviamente, questa è solo un’immagine a tinte pastello.

Ma aspetta, non tutti i membri della Lega sono contrari a festeggiare il 25 Aprile. Assolutamente no, anzi, alcuni di loro lo celebrano con entusiasmo. “Ci mancherebbe”, dicono, “è giusto che ognuno faccia ciò che sente.” Quindi, in nome della liberazione, tutti possono unirsi al banchetto. Un bel risultato, no?

Ora, passiamo a discutere del centrodestra e delle sue meravigliose differenze. Certo, in Veneto sembra che ci si scontri meno, o forse è solo un’illusione. Ma la sinistra ha qualche possibilità di conquistare questa regione? “Rispetto tutti, ma i dati delle elezioni degli ultimi trent’anni parlano chiaro”, afferma qualcuno con tono serio. “Escludo che il centrosinistra possa ottenere consensi qui,” tranne che nei grandi centri urbani, naturalmente, perché questi vanno sempre presi in considerazione quando fa comodo.

Quindi, si è deciso di rimanere uniti per le Regionali? Come no! La compattezza della squadra è garantita, e ci si aspetta un dialogo tra le varie anime del centrodestra. “Siamo al lavoro per il bene del Veneto e dei veneti”, ci rassicurano. Ma state certi che in questi giorni circolano informazioni che non corrispondono al vero. Oh, l’arte di creare narrazioni alternative!

Insomma, il resto arriverà a tempo debito, proprio come il passaporto per il paradiso della democrazia. Non ci resta che attendere!

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