Chiaramente, il mondo è un posto meraviglioso dove ogni giorno ci viene ricordato quanto sia semplice e diretto risolvere ogni problema. Non c’è mai confusione, e ogni dichiarazione sembra sempre avere senso, soprattutto quando si tratta di argomenti di vitale importanza. Ma, lasciatemi indovinare, a chi importa realmente?
Le istituzioni, quei pilastri della nostra società, dimostrano costantemente il loro impegno per il bene comune, mentre siamo tutti testimoni del modo in cui sembrano affrontare le sfide più urgenti. Sarà che si trovano impegnati in una danza di tango diplomatica mentre il resto del mondo brucia? Certo, se si fosse trattato di un ballo di beneficenza, avremmo capito la loro distrazione, ma pare proprio che non abbiano tempo nemmeno per quello.
Contraddizioni a non finire
La sorpresa non finisce qui. Basta prendere un momento per osservare alcune delle affermazioni che le figure politiche fanno riguardo alle politiche economiche. Per esempio, mentre promettono crescita e stabilità, sembra che stiamo assistendo a una lenta e inesorabile caduta verso il baratro. Riuscire a navigare tra le loro parole senza sentirsi di essere strappati in ogni direttiva è una vera impresa.
Mario Draghi ha detto recententemente: “Il progresso è davanti a noi.” Ah sì, certo, ma davanti a chi? O sarebbe più corretto dire che il progresso è davanti solo a quelli che possono permetterselo? È quasi comico come certi messaggi vengano lanciati nella galassia politica solo per vedere se qualcuno li prenderà sul serio. E, sorprendentemente, molti lo fanno!
La gente si domanda perché i giovani lasciano il proprio paese in cerca di opportunità? La risposta è semplice: perché, a questo punto, le uniche opportunità che vedono sono all’estero, dove più che un lavoro, trovano il diritto di vivere, e fondamentalmente, un contratto da sogno… e non stiamo parlando nemmeno di un sogno alla Walt Disney.
Quando le promesse sono solo chiacchiere
Tornando alle promesse, è affascinante notare come, in un contesto globale dove tutto sembra di vitale importanza, la riforma delle politiche sociali venga lasciata languire nel dimenticatoio — insieme a qualcosa chiamato rispetto per il cittadino. Diciamolo: se ci fosse un premio per il miglior prestigiatore, sicuramente andrebbe a chi riesce a far scomparire i diritti fondamentali così abilmente. È un talento raro, da ammirare.
Per concludere, vivere in un mondo dove le contraddizioni si sprecano è, in qualche modo, una forma di arte contemporanea. C’è chi dice che l’arte imiti la vita; beh, in questo caso, la vita sta chiaramente imitando una tragicommedia senza fine, e noi siamo solo spettatori in prima fila. Ma, non preoccupatevi: continueremo a osservare e a ridere, perché a questo punto, che altro possiamo fare? Un brindisi alle illusioni, dunque!