Continua la straordinaria corsa dell’oro, che ora si afferma trionfalmente oltre i 3.500 dollari l’oncia. Nelle ultime due settimane, il metallo giallo ha visto un’impennata di circa il 18%. Ma chi lo avrebbe mai detto? Con il valore del dollaro e il prestigio dei titoli di Stato americani in caduta libera, ecco che gli investitori si lanciano avidamente verso quell’altro bene rifugio che, per definizione, dovrebbe garantire il denaro nei periodi di incertezze e rischi. Chiaramente, il deprezzamento del dollaro rispetto ad altre valute è l’ingrediente segreto che solitamente fa lievitare il prezzo dell’oro.
Il prezzo del metallo prezioso ha preso finalmente slancio, grazie al fatto che lunedì, il presidente statunitense Donald Trump, ha deciso di andare di nuovo all’attacco contro il governatore della Federal Reserve. Che genio! Le sue parole hanno scosso la già fragile fiducia negli “asset americani”, causando un crollo degli indici di Wall Street. Una catastrofe che, a dirla tutta, ha avuto ripercussioni solo blande in Asia, dove le borse chiudono più o meno in parità, o con lievi flessioni (Tokyo – 0,17%). E che dire dell’apertura debole delle borse europee? A Milano si segna un -0,6%, con lo stacco di alcune cedole a fermare l’entusiasmo!
Questa mattina, l’euro ha incontrato una leggera fortuna e si è alzato nel suo scambio rispetto al dollaro: la moneta unica è scambiata a 1,1543 dollari, con un incremento dello 0,24%. In un mese e mezzo, l’euro ha preso un bel volo, apprezzandosi di circa il 10%. Certo, non è che aiuti molto il mercato estero, perché i beni europei ora costano di più ai consumatori americani. Chapeau! Una situazione analoga si delinea anche per lo yen giapponese, che si scambia a 140 per un dollaro, rispetto ai quasi 160 di inizio anno. Che evoluzione, vero?
