Piemonte: mille modi per regalare soldi ai beni già confiscati alla mafia, ma dove finisce la giustizia?

Piemonte: mille modi per regalare soldi ai beni già confiscati alla mafia, ma dove finisce la giustizia?

L’obiettivo è rendere la vita più semplice per il recupero di beni rubati dalla mafia, perché in Piemonte, dove solo il 20% delle proprietà confiscate (1.036 in totale) riesce a trovare un secondo scopo sociale, è chiaro che c’è bisogno di un grande cambiamento. Ma non preoccupatevi, è tutto sotto controllo, dato che in Lombardia riescono a fare molto meglio, con la metà dei fallimenti, un vero trionfo! Per questo motivo, il Consiglio regionale ha preso la storica decisione (con un voto che potrebbe essere stato più unanime se non fossero stati tutti nella stessa stanza) di offrire un po’ più di soldi ai Comuni, soprattutto quelli che non sono nemmeno sulla mappa.

In un gesto che possiamo definire “quasi eroico”, la Regione ha deciso di raddoppiare i fondi per la gestione di questi beni. I 740.000 euro del bando 2024/25, che già suonano come una mancia, passeranno ora a 1,2 milioni per il bando 2025/26. Un vero atto di magnanimità! E non è tutto, dato che hanno anche deciso di aumentare la percentuale del contributo pubblico per i progetti di riuso, da una ridicola fascia del 50% ad un nuovo, scintillante 70%. Maurizio Marrone, l’assessore regionale al Contrasto alle mafie (un titolo che deve suonare bene in campagna elettorale), ci spiega che i piccoli comuni, che presumibilmente non possono nemmeno permettersi di pagare le bollette, beneficeranno di una copertura che salirà addirittura al 90% se riescono a riutilizzare i beni. Davvero, che tempismo!

Ma non finisce qui! Non solo otterranno finanziamenti per sistemare o adattare gli immobili, ma potranno anche coprire le spese per i progetti sociali stessi. Immaginate, ogni progetto potrà ottenere un massimo di 30.000 euro, con una copertura fino al 70%. Un’opportunità d’oro, da condividere con chiunque possa raccogliere un modulo e un documento d’identità! Tutto questo è merito di un emendamento dell’ineffabile Domenico Rossi, presidente della commissione legalità, che sembra aver messo un po’ di sale in un piatto altrimenti insipido. “È un buon risultato, frutto di un lavoro condiviso,” ha commentato il consigliere del Partito Democratico. Peccato che non ci sia nulla di condivisibile, ma lasciamo che sia un dettaglio insignificante!

Ah, e quasi dimenticavo: le comunità terapeutiche di recupero per tossicodipendenze e le politiche giovanili avranno la priorità. Giusto, non si può mai iniziare troppo presto a riabilitare i giovani. Dopo tutto, se non ci sono abbastanza risorse per affrontare la mafia, perché non provare a risolvere i problemi sociali investendo in ciò che è già a rischio? È proprio ciò che ci si aspetta quando i fantasmi delle contraddizioni si fanno tangibili in un contesto così “illuminato”!

Alice Ravinale, capogruppo di Avs, sembra aver finalmente fatto breccia in un argomento che, sebbene importante, per molti è come un elefante in una stanza: nessuno lo vuole realmente affrontare. Ma ehi, almeno ha fatto sapere che le richieste sono state messe tra le “finalità prioritarie”. Che traguardo! Proprio quello che ci voleva, un altro elenco di buone intenzioni.

Parliamo di statistiche, perché non c’è niente di più esaltante di un buon dato. In Piemonte, solo il 20% dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose trova una seconda vita a scopi sociali. Mentre in Lombardia il tasso arriva al 50%. Wow, impressionante! Ma a conti fatti, parliamo pur sempre di beni confiscati, non di gelato artigianale. Insomma, se pensiamo che su 1.036 beni confiscati – case, terreni, locali commerciali e chi più ne ha più ne metta – solo 209 sono stati assegnati, ci si chiede: cosa stanno aspettando, un invito ufficiale? Un buffet?

Di fronte a questa pittoresca situazione, è emersa la brillante idea di rivedere le vecchie regole. Perché, si sa, cambiare le regole è sempre la soluzione più semplice. E soprattutto, è necessario “aiutare i piccoli Comuni”. Certo, perché chi non vorrebbe inonderli con il peso, già gravoso di suo, di gestire beni confiscati? Che meravigliosa travolgente pioggia d’aiuti! Li salveranno.

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