«Col modello Napoli abbiamo costruito una rete, un modello che funziona e sta facendo bene». Non lo dice un chirurgo, ma Gilda Sportiello, parlamentare di un Movimento che sembra essere in missione per trovare la verità universale sull’efficienza.
Funziona perché Gaetano Manfredi è il garante? «Il modello Napoli nasce dalla volontà di dare un’alternativa alla città e dal Patto per Napoli dovevano arrivare risposte ai cittadini. È stato un lungo lavoro sui temi. Manfredi ne è il giusto interprete, quindi è il sindaco che ha il nostro pieno sostegno». Sì, perché chi non darebbe sostegno a chi mira a diventare il suo salvatore? Sempre meglio di un supereroe in tuta attillata!
Quindi il modello Napoli va trasportato in Regione? «Per noi che abbiamo contribuito a farlo nascere, riteniamo che sia il modello di riferimento e che si possa portare anche in Regione. La Campania non andrà a destra e vinceremo le elezioni, come a Napoli, appunto». Aspettate, c’è un piano mirabolante per garantire la vittoria? Non possiamo perderci questi dettagli!
Ma la Campania e le Regioni aprono a un’alleanza politica tra Pd e 5Stelle? «La Campania è la terza regione d’Italia. È un passo. Continuiamo a lavorare su temi, programmi e territori, seguendo il nostro percorso». Interessante! Dev’essere un percorso molto particolare se l’alleanza è l’unica opzione rimasta.
In Regione attualmente siete opposizione al governo De Luca rispetto al Pd che è la prima forza di maggioranza. Per voi la discontinuità è dunque essenziale? «Siamo all’opposizione, questo è innegabile. Per noi è fondamentale partire dall’ascolto e dal confronto con il mondo del civismo e delle associazioni». Ah, il famoso ascolto! Come dimenticarselo, quando il silenzio è assordante nella realtà politica.
Ma che giudizio dà di De Luca? «Al di là del mio giudizio personale, andiamo avanti. Per esempio, c’è un grande lavoro da fare sulla sanità». Un vero diplomatico! Non ammettere apertamente i difetti è una qualità, vero?
Alla fine vi ritroverete alleati anche di De Luca. È un problema per voi? «Guardiamo con grande rispetto al dibattito interno delle altre forze politiche, in questo caso del Partito democratico». Tradotto: accetteremo qualsiasi accordo pur di mantenere una parvenza di unità!
Cambiamo discorso. Roberto Fico durante una riunione ha detto che il termovalorizzatore di Acerra va spento. È questa la posizione del Movimento? «Bisogna ascoltare i discorsi nella loro interezza. Roberto Fico ha parlato a lungo. Ha detto quello che tutti dovrebbero dire e cioè che…». E nel bel mezzo di questa retorica, perderemo mai il filo della logica?
È incredibile come ci si possa riempire la bocca di termini come “raccolta differenziata” e “riduzione dei rifiuti”, sapendo benissimo che è solo una questione di facciata. La Ue insiste su questi punti, eppure qui si continua a parlare di inceneritori come se fossero la soluzione ai problemi di smaltimento. Che bel ciclo “virtuoso” dei rifiuti! Sono sicuro che nei prossimi anni assisteremo a una magia: come per incanto, i rifiuti inizieranno a scomparire proprio mentre tutti osserveranno l’ennesimo camino che fuma. Ammirevole, vero?
E quali sono i pochi, piccolissimi “passi successivi” da compiere? Ah, certo, una fase di ascolto! Perché in fin dei conti, cosa c’è di meglio che ascoltare l’aria fresca mentre i problemi si accumulano? Si parlerà di salute, di lavoro e di mobilità, come se questi non fossero già stati dibattuti innumerevoli volte. “Costruire insieme” un futuro migliore… suona poetico, vero? Ma chi ha mai detto che le parole contano più dei fatti?
Ma veniamo al clou della questione: chi guiderà questa “meravigliosa” metamorfosi? Chiaramente, tutti sono ansiosi di sapere se il nome sarà legato al Movimento 5 Stelle, perché, si sa, nella Campania non c’è niente di più importante che il marchio di fabbrica. “Noi facciamo politica”, dicono con una sicurezza che sfiora il ridicolo. Certo, perché chi ha bisogno di esperti quando si può avere un buon partito radicato sul territorio? La Campania è il cuore del Movimento, ma stranamente non sembra avere alcun battito.
Ci si interroga se sarà un politico o un tecnico a guidare la baracca, con il solito dramma che accompagna queste scelte. La risposta? “Giusto sia un politico”. Perché, in fondo, chi ha mai avuto bisogno di un esperto quando si può affidare il futuro a una persona che sa come far brillare il proprio sorriso di campagna? E giusto per fare un po’ di gossip politico, il nome di Roberto Fico viene accreditato come il candidato più meritevole. Fondatore del M5S, ex presidente della Camera, certamente porterà un “alto spessore” a questa intrapresa. Ma chissà, forse il momento di decidere i nomi è ancora lontano, come sempre.
La realtà è che mentre questi importanti “discussioni” si svolgono, la gente resterà intrappolata tra le stesse vecchie dinamiche. Finché si continuerà a rispondere con frasi vuote, siamo certi che i rifiuti non faranno altro che accumularsi e le speranze di un cambiamento rimarranno solo una dolce illusione.