Fino a 100mila euro per chi si trasferisce nei comuni trentini in declino: il bando parte il 19 maggio e non sarà una corsa all’acquisto

Fino a 100mila euro per chi si trasferisce nei comuni trentini in declino: il bando parte il 19 maggio e non sarà una corsa all’acquisto

Immaginate una giunta provinciale che si affanna a proporre soluzioni per il problema dello spopolamento mentre il mondo continua a girare, e chi la osserva non può fare a meno di chiedersi: sarà veramente una soluzione o solo un’altra misura priva di sostanza? La recente proposta di Maurizio Fugatti, relativa a 32 comuni colpiti da un evidente calo della popolazione, sembra promettere contributi a fondo perduto legati a una “sperimentazione”. Ma, come sempre, l’ironia si insinua: non sarà un click day, ma piuttosto un tentativo di mobilitare l’interesse attraverso promesse temporanee.

Una Sperimentazione Dubbiosa

Il governatore è fermo nel sostenere che serva una risposta al fenomeno dello spopolamento. “Dovevamo iniziare da qualche parte”, dice. E così si parte con la “sperimentazione”, un termine che rassicura ma non convince. La faccenda è ulteriore complicata dal fatto che casi come Palù del Fersina, escluso dalla lista per il suo “importante finanziamento”, fanno sorgere qualche interrogativo sulle reali intenzioni e sull’imparzialità del programma.

Un’Attività di Volontariato… o Qualcos’altro?

Il progetto prevede anche che i sindaci si facciano carico dell’attività di accompagnamento, creando reti sociali e cooperative. Forse, però, ci si aspetta troppo da una formula che sembra più un compromesso che una vera strategia. Cosa accadrà quando questi sforzi si scontreranno con la dura realtà delle emergenze abitative e delle problematiche di lungo termine? Le 400 richieste di informazioni non sono ironicamente un segnale di speranza, ma piuttosto un segnale di disillusione.

Critiche e Controsensi

Le opposizioni, e in particolare il Partito Democratico con Paolo Zanella, si sono affrettati a etichettare il tutto come un “progetto da campagna elettorale permanente”. Non è allora un po’ un paradosso? Da una parte, un governatore che sostiene di affrontare un problema serio; dall’altra, le critiche che suggeriscono che tutto ciò è solo un modo per guadagnare consensi. Come si può risolvere un problema reale quando le misure sembrano più pensate per far bella figura che per produrre effetti tangibili?

Possibili Soluzioni?

Forse, sarebbe ora di riconsiderare il piano. Non va bene tratteggiare soluzioni superficiali per problemi complessi. Magari si potrebbe pensare a politiche abitative più solide, sperimentazioni realmente efficaci, o perché no, apprendere dai paesi che hanno affrontato il depopolamento con successo. Eppure, l’idea di risolvere il problema creando cooperative potrebbe apparire un’utopia. Chissà, forse per una volta il governo richiede realmente che ci sia un’interazione genuina con i cittadini e non solo un’illusione di partecipazione.

In definitiva, l’ennesima proposta prospettata è un perfetto esempio di quanto sia facile promettere senza affondare nel concreto. Le chiacchiere sono sempre più semplici delle azioni, ma gli abitanti di questi comuni non possono accontentarsi di ulteriori illusioni. Servirebbero progetti che possano realmente fare la differenza, con il rischio che le “sperimentazioni” finiscano per restare solo parole, mentre il problema fondamentale del spopolamento continua a restare irrisolto.

La questione dei trasporti e dei servizi si fa sempre più urgente, eppure la risposta non sembra convincere nessuno. Lo riporta un osservatore curioso: molte persone preferiscono trasferirsi in aree con più servizi, anche a costo di case più care. Strano, vero? Eppure, per la politica del Trentino, le priorità sono decisamente confuse.

Il dissenso chiara

Francesca Parolari (Pd) non fa segreto delle sue perplessità: «Non ci sono garanzie sulla precedenza ai trentini». Ha ragione. A quanto pare, è facile trovarsi in una situazione in cui le domande di aiuto fioriscono per chi cambia residenza, senza alcuna motivazione reale a farlo. E mentre la maggioranza difende le proprie scelte, si scontrano con queste verità scomode.

Le certezze degli altri

Stefania Segnana (Lega) ha una visione ottimistica, affermando che «la Provincia ha sempre sostenuto i servizi nelle zone periferiche». Interessante come questa posizione emerga proprio mentre il centrosinistra chiude le scuole nelle aree lontane. Ma la vera domanda è: chi è veramente colpito dalle decisioni politiche?

Il rischio di speculazioni
Maria Bosin (Patt) ha sollevato un argomento che farebbe riflettere chiunque: «Cosa succede se i turisti approfittano dei contributi per le seconde case?». Un interrogativo pertinente, che mette in luce le contraddizioni nella gestione della cittadinanza. Insomma, sembra che i giovani siano l’unico punto di vista che merita attenzione, ma questo non elimina il rischio di utilizzare i contributi in modo discutibile.

Contraddizioni in vista

Fugatti si è difeso sostenendo che il limite di età per i contributi è pensato per incoraggiare i giovani a spostarsi. Strano, visto che questo non avviene necessariamente tra comuni piccoli e grandi, ma anche all’interno di un sistema sempre più precario. Non si può ignorare che mentre si parla di spopolamento, ci si dimentica di chi vive quotidianamente queste realtà.

Un futuro incerto

Ieri in terza commissione si è tornati a discutere del disegno di legge riguardante gli impianti a fune. La richiesta di Andrea Grosselli (Cgil) per tutelare la qualità del lavoro è lodevole, ma quanto di queste promesse si tradurrà in concrete azioni? Walter Largher (Uil) ha parlato di trasparenza, un concetto che spesso ha bisogno di un chiarimento, data la nebulosità che aleggia attorno a queste iniziative.

In un contesto in cui parole e azioni sembrano ballare un tango instabile, la vera sfida è trasformare il cambiamento in realtà. Ecco un suggerimento: magari, prima di introdurre nuove leggi e contributi, si potrebbe riflettere su dove vengono allocate realmente le risorse. Ma, chissà, il futuro potrebbe riservarci sorprese, anche se nei nostri sogni.

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