Sicurezza, Crosetto: indispensabile una legge che protegga le forze di polizia dopo gli eventi di Atena Lucana

Sicurezza, Crosetto: indispensabile una legge che protegga le forze di polizia dopo gli eventi di Atena Lucana

È piuttosto ironico che il tema della giustizia e della sicurezza dei cittadini emerga in un caso dove un carabiniere si trova sotto inchiesta per un eccesso colposo durante l’uso della legittima difesa. Mentre il ministro della Difesa, Guido Crosetto, lancia appelli per tutelare le Forze di Polizia, ci si potrebbe chiedere: chi protegge i cittadini da quelli che dovrebbero proteggere?

Il Contrasto tra Normativa e Pratica

Il ministro ha esordito con un invito a creare una norma che protegga gli agenti dalla svalutazione legale nel caso di uso legittimo delle armi. La sua reazione è sorta in risposta a un evento specifico avvenuto ad Atena Lucana, dove un conflitto a fuoco ha portato all’incriminazione di un militare. Una situazione che, secondo Crosetto, potrebbe “scoraggiare” l’intervento nelle emergenze. Ma non è forse scoraggiante anche per i cittadini sapere che la sicurezza dipende da un sistema legale che penalizza l’operato delle Forze di Polizia?

Le Dynamiche Tradizionali

Il ministro ha paragonato questo episodio a “centinaia di altri” che coinvolgono agenti in situazioni simili. È curioso notare come questa ripetizione di eventi non porti a un cambiamento sostanziale nella legislazione. Sembra che il governo preferisca garantire l’impunità per i reati commessi da alcuni, piuttosto che rivedere la legge per una sicurezza equa.

Le Voci Ignorate

In un paese dove la criminalità e la corruzione sono all’ordine del giorno, la reazione dell’autorità sembra più preoccupata per l’immagine delle Forze di Polizia che per la reale protezione dei cittadini. Le parole di Crosetto sollevano interrogativi su chi defina realmente l’operato “efficace” in situazioni di emergenza: i cittadini, o le statistiche e le narrazioni politiche?

Promesse e Soluzioni?

Quindi, cosa può essere fatto? Forse è il momento di dare ascolto a esperti di sicurezza che non fanno parte delle istituzioni dominate dalla burocrazia. Potrebbe essere utile anche un confronto con paesi dove le Forze di Polizia operano con maggiore libertà e senza la paura di ripercussioni legali—un esempio lampante di come le cose possano funzionare meglio.

In conclusione, dare vita a norme che tutelino non solo i poliziotti, ma anche i cittadini, risulta essenziale. Tuttavia, il rischio di “rinunciare a garantire la sicurezza” non deriva solo da processi penali, ma dalla mancanza di una visione chiara e riformista riguardo all’operato delle Forze di Polizia. E mentre il ministro scrive post e lancia slogan, i cittadini continuano a chiedersi: chi sarà veramente il nostro avvocato nella ricerca della giustizia?

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