Alla Camera la proiezione del film No other land, l’iniziativa del M5s dopo l’arresto del regista Hamdan Ballal

Alla Camera la proiezione del film No other land, l’iniziativa del M5s dopo l’arresto del regista Hamdan Ballal

La notizia dell’arresto e del successivo rilascio di Hamdan Ballal, regista di «No Other Land» e vincitore del Premio Oscar, offre uno spunto di riflessione interessante: che messaggiosi sta davvero trasmettendo quando le istituzioni prendono posizione in occasioni così gravi? L’iniziativa del Movimento 5 Stelle di organizzare una proiezione del film alla Camera dei deputati pone interrogativi non banali sulla responsabilità politica e sull’azione concreta a fronte di eventi tragici.

Un Gioco Di Parole

Le parole del Movimento 5 Stelle non mancano di intensità: “La gravità di quanto sta accadendo a Gaza… richiede una presa di posizione netta”. Nondimeno, si fa fatica a non notare la contraddizione di una retorica che denuncia un genocidio mentre si utilizzano termini istituzionali e burocratici che potrebbero appunto diluire l’urgenza della situazione. Quando si parla di oltre 50 mila vittime, di cui migliaia di donne e bambini, l’indignazione dovrebbe tradursi in un’azione che va oltre la semplice “presa di posizione”.

Il “Genocidio” E La Preoccupazione

Utilizzare la definizione di “genocidio” è audace e rivelatore, ma rimane la domanda: cosa significa, concretamente, esprimere preoccupazione? Le parole sembrano svanire in un vuoto di azione. “Non è più tempo di limitarsi a esprimere ‘preoccupazione’”, hanno dichiarato, come se fosse sufficiente alzare la voce per fermare un massacro. È chiaro che non basta mostrarsi indignati; è necessario tradurre quella indignazione in scelte e politiche che possano realmente influenzare il corso degli eventi.

Promesse e Realità

In un contesto in cui esistono diverse narrazioni su quanto stia succedendo in Gaza, ci si chiede se le intenzioni verbali possano mai sopperire alle mancanze di azione concreta. Al di là delle proiezioni, cosa fa il Movimento 5 Stelle per garantire il rispetto del diritto internazionale? È difficile non notare la differenza tra l’espressione della rabbia e l’effettiva mobilitazione per il cambiamento.

Conclusivamente, la questione di fondo rimane: come possiamo passare dalle parole ai fatti e esercitare un’influenza tangibile per fermare le atrocità? Se l’arte e il cinema possono stimolare il dibattito, il vero avanzamento deve venire da scelte politiche audaci e coraggiose. Possibili soluzioni? Magari rivisitare i rapporti con Israele, impegnarsi in un reale dialogo di pace, e non solo in manifestazioni temporanee di solidarietà. Ma, si sa, il distacco tra teoria e pratica è un abisso profondo e ben documentato.

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