La trasformazione dell’informazione in Italia
Per la prima volta, Internet si afferma come principale canale informativo in Italia, superando la televisione. Questo storico cambiamento, avviato nel 2023, trova piena conferma nel 2024: un italiano su due si informa online, secondo i dati dell’Osservatorio Agcom sul sistema dell’informazione.
Il nuovo scenario informativo
Il sorpasso di Internet (50,5%) sulla televisione (46,5%) rappresenta un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo dell’informazione. Rispetto al 2019, la TV ha perso il 21% di utenti informati, scendendo da una posizione dominante (67,4%) al secondo posto. Seguono la radio con un 13,3% e i quotidiani cartacei, letti da poco più del 17% degli italiani.
La fruizione delle notizie digitali, seppur crescente, mostra un quadro variegato: solo il 6,6% possiede un abbonamento digitale a uno o più quotidiani, mentre appena il 14% considera di sottoscriverne uno in futuro. Circa un quarto della popolazione continua a consultare le versioni digitali dei media tradizionali, segnale di un passaggio graduale più che netto.
Fiducia nei media: tradizione batte innovazione
La fiducia resta un elemento centrale. Il 65,6% degli italiani nutre una fiducia medio-alta in almeno un mezzo d’informazione, con televisione, radio e stampa ancora percepiti come i canali più affidabili. Al contrario, circa il 30% diffida delle notizie diffuse sui social media e sulle piattaforme video.
In particolare, solo il 2,2% degli italiani considera gli influencer come fonti attendibili. Anche tra i giovani (14-24 anni), il dato non supera il 4,6%. Al contrario, il servizio pubblico televisivo resta la fonte più affidabile per la popolazione, soprattutto per gli over 65.
Il ruolo delle generazioni
Il fattore generazionale incide profondamente sulle scelte informative. I giovani privilegiano l’uso esclusivo della rete, accedendo alle notizie tramite video e audio oltre alla lettura, mentre gli anziani mantengono una preferenza per i media tradizionali, in cui continuano a riporre maggiore fiducia.
Tra i più giovani, il 17% dichiara di non fidarsi di alcun mezzo di comunicazione, mentre la percentuale scende al 7,8% tra gli over 65. La percezione sull’affidabilità dei produttori di notizie vede sempre in vantaggio le fonti editoriali strutturate rispetto ai contenuti generati da blogger o creatori indipendenti.