Kering fa cassa: via Monte Napoleone in saldo per i miliardari di turno

Kering fa cassa: via Monte Napoleone in saldo per i miliardari di turno

Quando si parla di lusso, non si tratta solo di borse da migliaia di euro, ma anche di immobili da record che passano di mano come figurine. Questa volta tocca al prestigioso palazzo di via Monte Napoleone 8, cuore pulsante del Quadrilatero della Moda, che il colosso francese Kering sta pensando di vendere o, meglio, di sacrificare sull’altare della speculazione.

Un altro gioiello che cambia padrone

Dopo aver già monetizzato a Parigi, cedendo per 837 milioni una fetta dei suoi immobili più pregiati, il gruppo controllato dalla famiglia Pinault fiuta un’altra opportunità: scaricare il suo pezzo di Milano a qualche fondo d’investimento affamato di rendite immobiliari. Il solito schema: vendere oggi per far cassa, rientrare domani con altre operazioni milionarie e, nel frattempo, lasciare ai marchi e ai commercianti il piacere di pagare affitti stellari.

Monte Napoleone: la via dello shopping o della speculazione?

L’edificio, che ospita icone come Prada e il celebre Caffè Cova, non è solo un palazzo, ma un simbolo. Acquistato nel 2023 da Blackstone per 1,3 miliardi di euro, ha segnato la più grande transazione immobiliare della storia italiana. Un colpo da maestro per chi l’ha venduto, un’enorme bolla per chi l’ha comprato. E ora Kering punta a ripetere il gioco: incassare miliardi e lasciar gestire il problema ad altri.

Gli affitti volano, gli investitori ringraziano

Nel frattempo, via Monte Napoleone continua a battere record, diventando la strada commerciale più costosa al mondo. In soli due anni, gli affitti sono schizzati del 30%, un paradiso per chi possiede gli immobili, un incubo per chi li deve affittare. Boutique e marchi storici resistono a colpi di fatturati astronomici, mentre le nuove realtà del lusso devono fare i conti con canoni insostenibili.

E alla fine chi ci guadagna?

La mossa di Kering rientra nella sua strategia di ottimizzazione del patrimonio, ma in realtà si traduce in una semplice operazione di cassa. Gli investitori si accaparrano un gioiello, Kering si libera di un impegno e il mercato immobiliare del lusso continua la sua folle corsa. Peccato che a pagare il conto finale saranno sempre gli stessi: i marchi, i clienti e una città che diventa sempre più un parco giochi per miliardari.

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