Jordan Bardella, leader del Rassemblement National, ha deciso di scappare dalla convention conservatrice di Washington. Il motivo? Steve Bannon ha sfoderato un saluto che ha fatto saltare sulla sedia anche chi è abituato a flirtare con l’estrema destra. Un gesto che molti hanno interpretato come un inquietante richiamo all’ideologia nazista. E Bardella, che fino a ieri non si faceva problemi a sedere accanto a certi personaggi, ora improvvisamente si scopre sensibile alle apparenze.
La fiera del sovranismo e la figuraccia collettiva
A Washington si stanno riunendo i principali leader della destra populista internazionale. Il palco è già stato calcato da Javier Milei, mentre la chiusura è affidata a Donald Trump, padrone di casa e punto di riferimento della nuova ondata nazionalista e reazionaria. Anche Giorgia Meloni interverrà, ma rigorosamente da remoto, per mantenere quella comoda distanza di sicurezza che le consente di giocare su due tavoli.
Ma proprio mentre tutto sembrava procedere secondo copione, ecco che Steve Bannon – ex stratega di Trump e guru dell’ultradestra – si lascia andare a un gesto che non lascia spazio a troppe interpretazioni. Risultato? Imbarazzo globale e reazioni indignate.
Bardella e il doppio gioco della destra europea
La fuga di Bardella dalla convention è un segnale di quanto i partiti sovranisti europei siano fragili quando si tratta di mantenere una linea coerente. Da anni si atteggiano a paladini del patriottismo, pronti a difendere identità e tradizione, ma appena qualcuno spinge troppo sull’acceleratore dell’estremismo, ecco che arriva il panico.
Per anni, formazioni come il Rassemblement National, la Lega di Matteo Salvini e Vox in Spagna hanno flirtato con Trump e i suoi uomini, applaudendo le sue politiche su immigrazione, sicurezza e rapporti con l’Unione Europea. Ma quando l’estremismo diventa troppo evidente, scatta la corsa a dissociarsi, nel disperato tentativo di sembrare rispettabili.
Ipocrisia a destra: indignazione a orologeria
La cosa più divertente? Se Bannon avesse fatto lo stesso gesto in una sala meno illuminata, con meno telecamere puntate addosso, probabilmente nessuno avrebbe avuto niente da ridire. Il problema non è il contenuto, ma il fatto che stavolta sia stato troppo evidente. Una gaffe di stile più che una vera condanna dell’ideologia che continua a serpeggiare nei corridoi della destra sovranista.
Il fatto che Bardella abbia sentito il bisogno di prendere le distanze non significa che il Rassemblement National stia cambiando direzione. Significa solo che in questo momento, a pochi mesi dalle elezioni europee, certe immagini possono costare voti. Ma non illudiamoci: basterà che passi la tempesta mediatica perché tutto torni come prima.