Ancora una volta, guasti, ritardi, caos. L’Alta velocità Roma-Napoli, fiore all’occhiello del trasporto ferroviario italiano, continua a dare spettacolo: un altro inconveniente tecnico, un altro pomeriggio di attese snervanti, un’altra sfilza di pendolari e viaggiatori lasciati a marcire nelle stazioni. Questa volta il disastro ha preso vita tra Labico e Anagni, regalando fino a 30 minuti di ritardo a chi, ingenuamente, credeva che un biglietto per l’AV fosse garanzia di puntualità.
Un copione già scritto: guasti, ritardi, scuse
Lunedì scorso era successa la stessa cosa, sempre ad Anagni, ma con punte di 90 minuti di ritardo. Due giorni dopo è toccato alla Roma-Firenze, con un’altra raffica di ritardi a Arezzo. E tra un guasto e l’altro, il nulla cosmico delle soluzioni.
Non siamo di fronte a episodi isolati: la rete ferroviaria italiana sembra ormai un campo minato, in cui ogni giorno si rischia di rimanere bloccati per ore senza alcuna spiegazione concreta. La risposta di Ferrovie? Un’ipotesi di sabotaggio. Certo, perché pensare che la manutenzione sia fatta con i piedi e che l’infrastruttura sia allo sbando sarebbe troppo semplice.
Viaggiatori ostaggi della “modernità” ferroviaria
Il pendolare medio è ormai un prigioniero di un sistema che si vanta di essere tra i più avanzati d’Europa ma che non garantisce nemmeno la normalità. Mentre in altri Paesi si sperimentano treni a 600 km/h, qui si festeggia quando un convoglio riesce a partire senza problemi. Il risultato? Persone costrette a saltare appuntamenti di lavoro, perdere coincidenze e sprecare ore della propria vita per un’inefficienza cronica.
Soluzioni? Perché disturbarsi
Ci sarebbero, eccome. Ma perché impegnarsi? Manutenzione programmata, investimenti sulle infrastrutture, gestione efficiente delle emergenze… ma perché mai fare tutto questo quando si può semplicemente accusare misteriosi sabotatori e andare avanti come se nulla fosse?
Nel frattempo, i treni continueranno a fermarsi, i ritardi a prolungarsi, e i passeggeri a soffrire. Ma tranquilli, domani arriverà un altro comunicato di Ferrovie pieno di rassicurazioni inutili. E dopodomani, un altro guasto.