30 anni di menzogne sulla Terra dei Fuochi

30 anni di menzogne sulla Terra dei Fuochi

La Corte europea dei diritti umani ha finalmente condannato l’Italia per aver lasciato i cittadini della Terra dei Fuochi in balia di rifiuti tossici, tumori e morte. Una sentenza che arriva come uno schiaffo dopo anni di omertà istituzionale e promesse mai mantenute. Due anni di tempo per “sviluppare una strategia”? Perché, dopo decenni di disastri, improvvisamente lo Stato dovrebbe darsi una mossa?

Perché funziona così male?

Perché, semplicemente, nessuno ha mai voluto risolvere il problema. Per anni si è finto di non vedere discariche abusive, sversamenti illegali, roghi tossici e terre avvelenate. Gli abitanti contaminati hanno chiesto aiuto, ma sono stati ignorati. Le bonifiche? Promesse, finanziamenti evaporati e pochissimi interventi concreti. Intanto, i clan della camorra si sono arricchiti avvelenando tutto e tutti, con la complicità di industriali senza scrupoli e politici inetti.

Effetti devastanti sui cittadini

Parliamo di tumori, malformazioni, decessi improvvisi. Famiglie decimate dalle malattie, aziende agricole distrutte, allevamenti contaminati. Alessandro Cannavacciuolo, uno dei ricorrenti, lo dice chiaro: “La mia famiglia è stata distrutta dai veleni. Mio zio è morto in un mese con livelli di diossina nel sangue spaventosi”. Eppure, per decenni, ci dicevano che era tutto a posto, che i prodotti erano sicuri, che l’allarmismo era il vero problema. Menzogne su menzogne, mentre la gente moriva.

Le responsabilità di chi non muove un dito

La sentenza della CEDU parla chiaro: lo Stato italiano sapeva tutto da anni, ma ha preferito girarsi dall’altra parte. Nonostante i dati agghiaccianti sui livelli di contaminazione, le istituzioni hanno risposto con un misto di inefficienza e indifferenza. E adesso? Due anni per “sviluppare una strategia”? Perché non 20, già che ci siamo?

Soluzioni?

E adesso cosa faranno? Il solito teatrino: piani di emergenza, task force, tavoli tecnici e miliardi stanziati che chissà dove finiranno. La verità è che, senza una vera rivoluzione nella gestione ambientale e una repressione feroce delle ecomafie, questa tragedia non avrà mai fine. Servirebbero bonifiche vere, controlli severi e pene esemplari per chi ha ridotto questa terra in un cimitero tossico. Ma crediamo davvero che accadrà?

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