Quando pensi che le nostre istituzioni abbiano toccato il fondo, ecco che arriva l’ennesima “geniale” trovata: scorporareAnas da Ferrovie dello Stato per garantirle maggiore autonomia. Un’operazione che sa tanto di déjà vu, visto che nel 2018 si decise di accorpare Anas a FS per creare sinergie mai realizzate. Ora, con un’inversione a U degna dei migliori piloti, si torna indietro, dimostrando una volta di più l’incoerenza e la mancanza di visione strategica dei nostri governanti.
Perché funziona così male?
La fusione tra Anas e FS, annunciata come la panacea di tutti i mali, si è rivelata l’ennesimo fallimento. Le promesse di efficienza e risparmio si sono dissolte come neve al sole, lasciando spazio a una gestione caotica e priva di risultati tangibili. Ora, con lo scorporo, si tenta di rimediare agli errori del passato, ma senza una chiara strategia, rischiamo solo di peggiorare la situazione.
Effetti devastanti sui cittadini
Mentre i vertici giocano al risiko delle poltrone, i cittadini subiscono le conseguenze di questa incompetenza. Strade dissestate, cantieri eterni e una manutenzione inesistente sono all’ordine del giorno. E mentre si discute di scorpori e fusioni, chi percorre quotidianamente le nostre strade paga il prezzo di decisioni scellerate.
Le responsabilità di chi non muove un dito
I responsabili di questo disastro siedono comodamente nelle loro poltrone, lontani anni luce dai problemi reali del Paese. Politici e manager che, invece di assumersi le proprie responsabilità, preferiscono scaricare le colpe sugli altri, in un gioco al ribasso che penalizza solo i cittadini.
Soluzioni? Solo se nevica in estate
Parlare di soluzioni in questo contesto è come aspettarsi che nevichi in piena estate. Finché non ci sarà una reale assunzione di responsabilità e una visione strategica a lungo termine, continueremo a subire le conseguenze di scelte miopi e dettate da interessi di parte.