Premio Campiello Giovani sbarca a Latina: trentuno anni di velleità letterarie e speranze da bestseller

Premio Campiello Giovani sbarca a Latina: trentuno anni di velleità letterarie e speranze da bestseller

Che gioia! Anche quest’anno il glorioso Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria si è offerto generosamente di sponsorizzare la Fondazione Campiello per rilanciare il concorso letterario più glamour e imprescindibile della zona. La presentazione del bando, evento di portata epocale, si è svolta alla Curia Vescovile di Latina, con il patrocino del Comune, della Camera di Commercio di Frosinone e Latina, e dell’Azienda Speciale Informare. Non vorrete mica perdervi tutto questo entusiasmo istituzionale? Certo che no.

Ad inaugurare la cerimonia la Prefetta di Latina, Vittoria Ciaramella, che ha dato voce al solenne avvio dei lavori, supportata dal Segretario Generale della Camera di Commercio Pietro Viscusi e dalla consigliera comunale Simona Mulè. Insomma, nomi da far tremare le scrivanie di chi osa sfiorare la cultura con mano imprecisa.

Segue l’immancabile intervento della presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria Latina, Claudia Ciufo, che annuncia il bando come se avesse scoperto l’America. Poi, la leggendaria consigliera delegata all’Internazionalizzazione di Informare, Carla Picozza, tesse la storia del premio con un entusiasmo che scalda i cuori e fa sognare i giovani scrittori in erba.

La tavola rotonda «Parole e Capitale Umano in Movimento», la definizione più acuta che potevano trovare per farla sembrare un summit da Nobel, vede la partecipazione illustre di Alda Paola Baldi, Vice Presidente di Unindustria con delega al Capitale Umano, e di Eugenio Calearo Ciman, membro del comitato di gestione del Premio Campiello. Ovviamente, a impreziosire il tutto, interviene anche la finalista del Premio Campiello Giovani 2025, Valeria Arieti, con il suo racconto “Le cose che cadono”, perfetto titolo per un contest così… stabile.

A fare da moderatrice la brillante Fiammetta Palpati, autrice e fresca vincitrice del Campiello Opera Prima 2024 con il romanzo evocativo “La casa delle orfane bianche”. Un titolo che lascia senza parole, quasi quanto una tavola rotonda piena di parole vuote.

Carattere finale della giornata? La premiazione dei saggi più meritevoli del Campiello Giovani 2025. Elencarli è un vero piacere: Lorenzo Valente per “Metastasi” (titolo perfetto per un premio così radicato), Giorgia Brunetti per “Fino a sfiorare il cielo”, Chiara Impicciche con “Funestusveternus” (questo nome meriterebbe un premio a sé), Eleonora Consalvi per “Oltre lo sguardo degli altri” e Maria Marocco con il poetico “Vi smaschero il cuore”. Un festival di creatività che farebbe brillare gli occhi di qualsiasi imprenditore alla ricerca di capitale umano.

Le parole di chiusura sono state affidate a Fausto Bianchi, Presidente PI di Confindustria, accompagnato da Virginia Gullotta, Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria. Fiumi di retorica su gioventù, talento e innovazione, perché, si sa, tra cultura e impresa deve esserci quell’indissolubile abbraccio che alimenta lo spirito industriale.

Hanno partecipato al grande raduno culturale gli studenti di prestigiose istituzioni locali: le scuole San Benedetto di Latina, l’ITS Meccatronico del Lazio sede di Latina, il Liceo Scientifico E. Majorana, il polo tecnico dell’IIS M. Ramadù di Cisterna di Latina, e l’IIS Teodosio Rossi di Priverno. Tutti futuri alfieri dell’industria culturale made in Lazio.

Come esordisce, con entusiastica saggezza, la Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Latina, Claudia Ciufo:

“Il Premio Campiello Giovani è da più di trent’anni una scommessa sul talento giovanile, che valorizza la scrittura come prezioso strumento di crescita e innovazione. La sua storia dimostra che il legame tra cultura e impresa è il motore segreto del progresso: dove c’è cultura, nasce impresa; dove c’è impresa, si desidera immaginare, creare e soprattutto… innovare.”

Dunque, mentre il mondo corre verso il futuro, il Premio Campiello Giovani ci ricorda che la vera chiave del successo è… scrivere con classe, magari davanti a una platea di burocrati, imprenditori e premiati. Genialità pura, non c’è che dire.

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