Mistral lancia i suoi modelli d’intelligenza artificiale per provarci con OpenAI e Google perché cosa potrebbe mai andare storto?

Mistral lancia i suoi modelli d’intelligenza artificiale per provarci con OpenAI e Google perché cosa potrebbe mai andare storto?

Se pensavate che il mondo dell’intelligenza artificiale fosse un tranquillo parco giochi per colossi consolidati come Google, OpenAI e DeepSeek, beh, vi sbagliate di grosso. Ecco che arriva dal cuore pulsante d’Europa la startup francese Mistral, pronta a rimescolare le carte con una nuova collezione di modelli AI appena uscita dal forno. Un’entrata in scena degna di nota, considerato che stiamo parlando di un’azienda nata appena nel 2023, ma che già sventola con orgoglio una raccolta fondi da ben 1,7 miliardi di euro. Tra i grandi finanzieri c’è ASML, che ha versato 1,3 miliardi, e anche Nvidia ha fatto capolino con il portafogli aperto. Insomma, mica due spiccioli.

Naturalmente, non poteva mancare un modello “grande e grosso”, che a detta di Mistral sarebbe il migliore al mondo tra quelli aperti, multimodali e multilingue. Come se non bastasse, hanno messo sul piatto anche un mini-modello, il Ministral 3, perfetto per droni, robot e dispositivi vari, perché si sa, bisogna pensare a tutto: dalla ricerca accademica agli assistenti domestici, passando per i workflow aziendali più intricati.

Ora, per chi non avesse tutta questa familiarità con il mondo delle startup europoidi, ricordiamo che Mistral non è esattamente una scappata di casa qualunque: nasce tra le luci (forse fin troppo abbaglianti) di Parigi e si posiziona già come uno degli attori principali nel panorama europeo dell’intelligenza artificiale. D’altra parte, una valutazione da 11,7 miliardi di euro aiuterà a far girare la testa anche agli scettici più incalliti.

Quando la Grandezza non basta: i Modelli di Mistral

Il modello grande di Mistral promette capacità “agentiche” straordinarie, cioè quegli assistenti IA che sembrano usciti da un film di fantascienza, capaci di sostenere carichi di lavoro scientifici e anche di districarsi in complessissimi processi d’impresa. Nel mondo reale, però, le dimensioni contano e parecchio – ma solo quando si vuole spargere il budget in modo poco oculato. Ecco perché il piccolo Ministral 3 è l’eroe non celebrato della situazione, progettato per funzionare su un singolo GPU, cosa che abbassa costi e tempi di sviluppo.

Parola di Mistral:

“I modelli piccoli sono la risoluzione alla maggior parte degli impieghi pratici: costi di inferenza più bassi, minori tempi di latenza e prestazioni specifiche per dominio. Possono essere personalizzati per superare i modelli più grandi in flussi di lavoro mirati e raggiungere prestazioni allo stato dell’arte, rapportate alla loro dimensione.”

In un mondo in cui la moda è sempre più grande, più veloce, più grosso, Mistral ci ricorda con aria di superiorità che la prossima svolta dell’intelligenza artificiale sarà “non solo più grande, ma più intelligente, più rapida e aperta”. Tradotto: la gloria del gigante continua a brillare, ma il piccolo scalpitante sta facendo sul serio.

La Sfida Commerciale e le Strategie di Mistral

Dietro tanto splendore tecnologico, però, si nasconde il solito giochino degli affari. Con una valutazione che sfiora i 12 miliardi di euro, Mistral ha tutta l’intenzione di dimostrare che non è solo fumo negli occhi. Ecco allora l’accordo con la banca globale HSBC, che potrà attingere a piene mani ai nuovi modelli per faccende che vanno dall’analisi finanziaria alla traduzione, giusto per confermare che l’AI non è uno sfizio ma una macchina da guerra di utilità pratica.

Nel frattempo, la startup ha messo sotto contratto colossi aziendali per cifre a sei zeri, oltre a gettare lo sguardo su fusioni e acquisizioni come parte della sua scalata vertiginosa. Nulla di insolito per chi vuole sopravvivere nel feroce ecosistema globale dell’AI, dove il denaro occidentale – soprattutto quello americano – spesso decide le regole del gioco.

Parliamo di contendenti che, anche se europei nell’anima, non possono certo competere con gli stratosferici investimenti di Anthropic e OpenAI, i cui recenti round di finanziamento si misurano in decine e centinaia di miliardi. Giusto per fare un esempio: Anthropic, con i suoi 13 miliardi di dollari raccolti e una valutazione da 183 miliardi, e OpenAI, che nel 2024 si sarebbe scambiata quote a un prezzo di ben 500 miliardi, hanno già annunciato nuove sedi europee per il 2025. Benvenuti nella corsa al predominio dell’AI in salsa globale.

A questo punto, mentre il mondo osserva come si sfidano giganti vecchi e nuovi, ci si può solo chiedere se le promesse di apertura e intelligenza distribuita di Mistral non siano un bel discorso da bar per farsi largo tra bolle speculative e proclami pomposi. Nel frattempo, droni, robot e dispositivi smart si preparano a diventare le pedine di una partita che appare sempre più un mix fra spettacolo e business senza pietà.

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