Venerdì 28 novembre 2025, nell’illustre cornice di Confindustria, si è svolto il raduno intitolato “Network Factory”. Un momento di genuino scambio culturale dove professionisti, direttori del Sistema e imprese si sono incontrati per scandagliare modelli di crescita futuribili, scambiarsi esperienze di sicuro valore e stappare toccasana a base di sbobine sul progetto-pilota Brand Ambassador, con tanto di annuncio sulle mirabolanti prospettive di ampliamento per il 2026.
Questa meravigliosa iniziativa congiunta, nata nel lontano novembre 2024 dall’incontro tra la Rete del Marketing del Sistema e la Piccola Industria Confindustria, si propone di dare voce – e neanche troppo bassa – alle imprese, raccontando le loro esperienze e, soprattutto, esaltando quel mistico valore umano e quasi sacrale di far parte della grande famiglia associativa.
Il mito del Brand Ambassador è quello di incarnare una comunità pulsante di imprenditori che condividono valori condivisi e obiettivi condivisibili, tutto per costruire un futuro che a detta loro sarà un tripudio di crescita e innovazione (magari anche con qualche powerpoint illuminante).
Alla festa dell’ingegno, oltre agli Angels – perché se non ci sono gli Angels l’evento fa meno figo – spiccava la presenza del neoeletto Presidente della Piccola Industria di Confindustria, Fausto Bianchi. A ruota, anche tutti gli imprenditori prescelti per la prima fase di questo favoloso Progetto Pilota erano lì, a mostrare quanto sia bello fare parte dell’idea.
Nancy Mammaro, autentico Brand Ambassador di Unindustria, con la sincerità di chi ha assaporato l’eccezionalità di una simile esperienza, ha dichiarato:
“È stata un’esperienza straordinaria, un’occasione di crescita e confronto. Un progetto associativo che ha contribuito al rafforzamento delle relazioni all’interno del nostro sistema e che sicuramente contribuirà ad avvicinare le imprese che ancora non ne fanno parte.”
Insomma, un evento che ha tutto il sapore di un luccicante spot istituzionale, condito da belle parole e abbondanti buone intenzioni. Ora non resta che attendere se e come questa favola del Brand Ambassador saprà trasformarsi in realtà o resterà un’elegante, quanto vacua, operazione di marketing interno.

