Per tutti gli Associati, abbiamo il piacere di comunicare una notizia che sicuramente scuoterà i loro cuori d’impresa: la fatidica scadenza per presentare la candidatura al PFI2026 è stata incredibilmente prorogata. Sì, avete capito bene, la nuova e imperdibile deadline è stata spostata all’8 dicembre 2025. Perché correre, quando si può procrastinare con stile?
Questa scelta, sorretta da un’irresistibile voglia di gentilezza e considerazione, nasce dalle innumerevoli richieste delle stesse aziende partecipanti che, evidentemente, avevano bisogno di più tempo per rifinire e perfezionare le proprie proposte, o forse semplicemente per procrastinare ulteriormente. Un gesto di generosità formale, insomma, che promette di strappare un sorriso a chi ama lasciar tutto all’ultimo minuto.
Il fantastico mondo delle scadenze si dimostra ancora una volta un campo minato di rinvii e slittamenti. Ma chi siamo noi per giudicare? In fondo, la flessibilità è la sola vera certezza della burocrazia moderna, capace di trasformare anche la più improrogabile data in un vago suggerimento.
La magia del procrastinare: una nuova arte
È affascinante osservare come la proroga non sia solo un semplice atto amministrativo, ma una vera e propria arte del rinvio. Sospendiamo il giudizio sulla serietà dei processi e godiamoci questa danza elegante tra scadenze spostate e tempi sempre più elastici, che lascia tutti a bocca aperta – o a testa china, a seconda della prospettiva.
Si celebra così un rito in cui il termine si allontana come un miraggio nel deserto, offrendo un’incredibile quantità di minuti, ore e giorni supplementari per mettere a punto ogni dettaglio, mentre la pressione svanisce nel nulla. Un vero sollievo, che quasi fa rimpiangere la fatica di dover lavorare con scadenze impeccabili.
A noi non resta che attendere con trepidazione altre sorprese di questo tipo e, chissà, magari preparare un calendario commemorativo degli slittamenti più prestigiosi della storia delle candidature.

