Il primo dicembre, alle 9:30, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, si svolgerà la grandiosa cerimonia di presentazione dell’”Infrastruttura di Ricerca Rome Technopole”: ossia una sorta di rete aperta che promette di mettere in comune attrezzature scientifiche, esperienze specialistiche e competenze tecnologiche avveniristiche, per usare un eufemismo.
Ovviamente, sarà un momento imperdibile per incrociare sguardi tra dirigenti aziendali, studiosi dalle camicie di lino e pomposi rappresentanti istituzionali. In pratica, un cocktail di chiacchiere accademiche e marketing territoriale in piena regola.
Tra i protagonisti di questa brillante kermesse ci sarà Claudio Arcudi, delegato di Unindustria per l’Università e la Ricerca, pronto a difendere strenuamente i vantaggi di un progetto che dovrebbe, in teoria, accelerare l’innovazione per le aziende. Perché si sa, l’innovazione non aspetta nessuno.
Durante l’evento sarà anche inaugurato il sito ufficiale dedicato alle Infrastrutture di Ricerca, il cui scopo è permettere di consultare la disponibilità di Open Labs, Joint Labs e infrastrutture IR2Tech sparse per l’ecosistema, rigorosamente catalogate per tipologie, settori tematici e – naturalmente – per partner ben selezionati.
Già, le aziende interessate potranno iscriversi a questa rivoluzionaria iniziativa entro il 26 novembre 2025. Per carità, non un secondo di più.
È proprio il caso di rimarcare quanto questa opportunità sia «strategica» per il mondo imprenditoriale, parola di chi ne sa.
Joint Labs: laboratori della sinergia sognata
I Joint Labs sono quei magici ambienti di co-progettazione dove università, centri di ricerca e imprese – in un’armoniosa convivenza – si promettono di sviluppare proof-of-concept, prototipi e soluzioni straordinarie su temi che dovrebbero essere, per definizione, strategici. Insomma, un luogo dove il brainstorming è obbligatorio e dove tutto dovrebbe risultare “innovativo”.
Open Lab: accesso facile, risultati… a vedere
Gli Open Lab rappresentano gli spazi più “cool” e specializzati, ideali per testare idee, condurre analisi e sviluppare nuove tecnologie, sì, ma solo con un supporto scientifico molto ben organizzato… e ben sponsorizzato. Chiaramente, tutto ciò è pensato per alimentare quella rete virtuosa di competenze sparse che rendono il tutto più genuino.
IR2-TECH: il cavallo di Troia delle infrastrutture
Grazie a questa rete IR2-TECH, le aziende potranno finalmente accedere a laboratori sparsi sul territorio e a strumentazioni super tecnologiche, evitandosi la fatica di dover costruire tutto in casa. Nobile idea, anche se un po’ troppo comoda da guardare con sospetto, soprattutto per chi immagina che l’innovazione arrivi dal sudore e non solo dal cliccare “iscriviti”.
Temi caldi per aziende che vogliono salvarsi
Le infrastrutture si concentrano su tre macro-aree di “importanza vitale”: la transizione energetica, la transizione digitale e il settore salute & bio-pharma. In altre parole, i driver sacri dell’innovazione che, se tutto va bene, potrebbero magari trasformare i modelli di business di qualcuno. Paradiso per gli ottimisti, purgatorio per gli scettici.
Nel caso si voglia davvero partecipare, ci sarà persino un programma della giornata, allegato e presumibilmente ricco di spunti entusiasmanti.
La registrazione all’evento? Ovviamente, non si può perdere tempo: cliccare qui sarà la vostra missione, l’atto di fede moderna per non rimanere tagliati fuori dal “futuro” dell’innovazione a Roma.



