Che sorpresa! Non è forse l’epitome del successo commerciale vendere meno della metà rispetto all’anno precedente? Eppure, questa è l’odissea di Tesla in Germania: soltanto 750 veicoli elettrici piazzati in ottobre 2025, secondo il glorioso report dell’autorità federale dei trasporti, il celebre KBA. Se vi state chiedendo la stessa cosa, anche io: circa 1.607 EV venduti nello stesso mese ma del 2024. Un tracollo così elegante merita applausi sarcastici.
Tuttavia, non tutto è perduto. I dati KBA ci raccontano una storia leggermente più brillante per il mercato elettrico in Germania: ben 434.627 veicoli elettrici nuovi immatricolati dall’inizio dell’anno, con un aumento strabiliante del 40%. Peccato solo che appena 15.595 di questi provengano da Tesla, cioè la metà del pacchetto che la casa di Elon Musk riusciva a piazzare appena qualche mese fa.
Eppure, nonostante il mega stabilimento di assemblaggio in Brandenburg, alle porte di Berlino, Tesla non è mai diventata il beniamino di casa. Sarà mica per quelle simpaticissime sortite politiche di Elon Musk, sempre dedito a sostenere la xenofoba e estremista AfD? Immaginate solo quanto piacere possa dare ai progressisti tedeschi veder abbracciata la loro marca preferita da un fan di un partito che fa a gara a chi è più anti-immigrati.
Ma non finisce qui. La povera Tesla deve fare i conti con una vera giungla di concorrenti europei e cinesi, agguerriti e scafati, che si fanno largo con veicoli elettrici più piccoli e, indovinate un po’, decisamente più economici. Molti di questi modelli non superano i 35.000 euro. Sembra che il prezzo fatichi a essere una pietra miliare nella strategia di Musk, o forse puntano tutto sul mito dell’innovazione.
Ma come sempre, la speranza è l’ultima a morire, anche per Tesla. Proprio in ottobre è stato lanciato in Germania un modello di Model Y con taglio netto sui costi: 39.990 euro, ossia circa 5.000 euro in meno rispetto alle versioni più economiche finora disponibili. Ovviamente “taglia” significa anche meno optional, meno fronzoli e meno tutto ciò che potrebbe giustificare un prezzo sopraffino.
Staremo a vedere se questa versione “economica” sarà la pozione magica che farà risorgere Tesla nel cuore, pardon nel portafoglio, dei tedeschi. O se sarà solo un altro tentativo disperato di convincere chi invece preferisce di gran lunga un’auto elettrica meno rumorosa ma più alla portata di qualsiasi borsellino.
Le mirabolanti politiche di incentivo
Ora, vogliamo parlare poi dell’eterna danza delle sovvenzioni? Fino a due anni fa, la Germania gustava la dolcezza degli incentivi per i veicoli elettrici a batteria, ma l’ha prontamente scaraventata via, causando un drastico calo nelle vendite. Ma tranquilli! A partire da gennaio 2026, giusto in tempo per alimentare qualche speranza natalizia, è previsto il lancio di un nuovo programma di incentivi. Questa volta, pare, sarà dedicato a chi ha il portafogli più leggero e mira a spingere verso veicoli a emissioni zero.
Peccato che la strategia sia riuscita a confondere chiunque: un momento accendi il motore degli incentivi e fai volare le vendite, un attimo dopo li spegni e aspetti che la tecnologia e i prezzi si adattino da soli. Così, nel bel mezzo di questo valzer d’incoerenze, Tesla si ritrova a cercare disperatamente il suo posto sotto i riflettori, tra clienti confusi, concorrenti pronti a sferrare il colpo e politiche che si passano il testimone senza nemmeno guardarsi in faccia.



